Il Governo ha per il momento deciso che i farmaci in fascia C che devono essere venduti con ricetta, dovranno continuare ad essere erogati solo dalle farmacie. Nel leggere le motivazioni più autorevoli, quelle del ministro della Salute, apprendiamo che si tratta di una “vittoria dei cittadini, poichè garantisce la loro salute e la sicurezza nella distribuzione dei farmaci più sensibili. Abbiamo indicato tutte le criticità che questo tipo di scelta avrebbe comportato: un aumento sensibile del consumo di farmaci e quindi un conseguente abuso nella somministrazione; un danno per le piccole farmacie, a partire da quelle rurali; condizioni per un aumento progressivo della spesa farmaceutica…”.
Bene, ne prendiamo atto. Ovviamente le forte pressioni esercitate in questi giorni dalla lobby dei farmacisti e annessi, hanno avuto successo. Buon per loro, che continueranno a guadagnare su una rendita di posizione travestita da bene pubblico. La norma che correva il rischio di essere approvata prevedeva la vendita con ricetta in parafarmacia solo dei farmaci di fascia C, quelli che il cittadino paga integralmente; figurarsi che noi abbiamo sostenuto che nelle parafarmacie (essendo presenti a tutti gli effetti dei farmacisti) sarebbe stato più opportuno poter vendere tutti i tipi di farmaci, inclusi quelli rimborsati dal SSN. Siamo stati estremisti? Bah. Comunque, ora sappiamo che i cittadini sono pericolosi a se stessi, e non solo, Pericolosi sono anche i medici che prescrivono loro i farmaci. Infatti, non si capisce perchè le prescrizioni fatte da un medico per l’acquisto di un farmaco debba andare bene per compare in farmacia, ma non in parafarmacia; cioè nel primo caso preserva la salute del cittadino e nel secondo no. Siamo ingenui? Diciamo che questa è la nostra forza, e non ci piegheremo mai a “logiche a-logiche” espressione solo dei poteri delle corporazioni. A noi interessa l’utente, e il libero mercato può solo far bene a quest’ultimo. Ma oggi registriamo che il Governo ha deciso in modo diverso. Per quanto ci riguarda il tutto è solo rimandato, e non ci faremo comprare dalle quattro palanche dei finanziamenti pubblici o del consenso dei potenti di turno.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc