di Roberto Gugliotta
Il Partito Comunista d’Italia esprime piena solidarietà ai consiglieri comunali Gino Sturniolo e Nina Lo Presti per la scelta e le motivazioni che li hanno portati a non approvare il Piano di Riequilibrio presentato dalla Giunta Accorinti. Un Piano che, come più volte denunziato dalla Federazione provinciale PCd’I Messina, serve solo a salvaguardare amministratori e personaggi che da sempre hanno massacrato la città e banchettato sul corpo dei suoi cittadini. Poteva essere un’occasione per permettere di far luce proprio su quei fatti e misfatti tanto sbandierati dal sindaco in campagna elettorale, invece, si è voluto mantenere l’esistente. Un Piano che opera in continuità e in complicità con il passato e che stabilisce che tutti dovranno pagare in eguale misura: le vittime pagheranno quanto i carnefici. Altro che “rivoluzione” e aggiungono: siamo di fronte al gattopardismo più sfrenato, senza ritegno né rossore. Povero Accorinti, ormai è un uomo senza bandiera. Messina e la sua Lobby ha divorato pure lui, come altri uomini senza macchia, in precedenza. Povero sindaco, mi fa pena vederlo ridotto così… Credo che, in realtà, la questione non sia tanto il diritto della gente a sapere come vanno le cose, ma la parte che possono ottenere i furbi nell’area della benevolenza. Il potere è un virus che non risparmia nessuno. Una volta eletto perdi la bussola se non la fede. Si spartiscono non solo i posti, ma anche le zone sensibili alle voci del potere. Penso che più delle magliette colorate contano i programmi, anche nella vita, e perfino nelle rivoluzioni. Occupare uno spazio o un punto del deserto non significa possederlo. Una crisi di Giunta assomiglia a un’orgia sessuale o a una sbronza clamorosa. I partecipanti si divertono moltissimo anche se sanno che non dovrebbero. E ne escono così esausti che, dopo una, difficilmente ne fanno seguire un’altra. La colpa più grave di Accorinti è aver sprecato l’occasione. La possibilità di cambiare Messina. Peggio. Alla rivoluzione ha preferito la poltrona e il consenso del Sistema. Non potrebbe il sindaco lasciar stare in pace gli ultimi e parlare d’altro?