Washington e la NATO alla guerra in Ucraina

di Antonio Mazzeo

Da oggi, ogni momento può essere quello buono per trasferire in Ucraina 300 paracadutisti della 173^ Brigata di fanteria aviotrasportata di US Army, di stanza a Vicenza. “Siamo pronti a partire per addestrare le unità locali secondo quanto ci è stato richiesto dalle autorità ucraine”, spiega il portavoce della brigata, Michael Weisman. L’ordine di trasferimento è atteso da Washington, ma potrebbe essere deciso alla fine di posticipare di qualche giorno il trasferimento dei parà “per verificare se le milizie separatiste filo-russe onoreranno l’accordo per il cessate il fuoco, deciso a Minsk a febbraio”, come spiegato dal Comandante di US Army Europe, gen. Ben Hodges. Originariamente il Pentagono prevedeva di iniziare i primi giorni di marzo le attività addestrative a favore della Guardia nazionale ucraina. Un mese fa, sul sito ufficiale del Dipartimento della difesa era comparso un bando di gara per l’individuazione di un’azienda che fornisse dal 5 marzo sino al 31 ottobre 2015 sette bus da 50 passeggeri per il trasporto di 300 militari dall’aeroporto della città di L’viv sino all’International Peace Keeping and Security Center, il grande poligono d’addestramento che sorge a Yavoriv, nell’Ucraina occidentale. Sempre secondo il Pentagono, le unità assegnate alle attività addestrative in territorio ucraino si alterneranno ogni due mesi.
“Il programma di formazione a favore di quattro compagnie della Guardia nazionale rientra tra le iniziative volute dal Dipartimento della difesa per assistere l’Ucraina e potenziare le sue capacità nell’assicurare l’ordine, condurre la difesa interna e far rispettare le leggi”, ha dichiarato Vanessa Hillman, portavoce del Pentagono. Le attività delle forze armate Usa saranno finanziate grazie al Global Security Contingency Fund (GSCF), approvato lo scorso anno dal Congresso. Il fondo prevede nello specifico lo stanziamento di 19 milioni di dollari a favore delle unità della Guardia nazionale ucraina, costituita nel marzo 2014 anche grazie l’incorporazione delle formazioni neonaziste Donbass, Azov, Aidar, Dnepr-1 e Dnepr-2, macchiatesi di gravi crimini contro le popolazioni di lingua russa. “Gli Stati Uniti dovranno però fornire il prima possibile aiuti militari letali al governo ucraino se i separatisti sostenuti da Mosca continueranno a guadagnare terreno”, ha auspicato il Capo di stato maggiore, gen. Martin Dempsey, durante un’audizione al Comitato per le forze armate del Senato.
Intanto la forza navale di pronto intervento della Nato “Standing Maritime Group 2” ha fatto ingresso nel Mar Nero per partecipare a una serie di esercitazioni con le marine alleate della regione (Bulgaria, Romania e Turchia). “Il trasferimento nel Mar Nero della SMNG2 è stata assunta in ambito alleato come risposta all’annessione russa della Crimea lo scorso anno e al sostegno che Mosca assicura ai separatisti nell’Ucraina orientale”, riferisce il Comando Nato. Il gruppo navale è posto sotto il comando dell’ammiraglio statunitense Brad Williamson ed è composto da sei unità da guerra, l’incrociatore lanciamissili “USS Vicksburg”, le fregate “Aliseo” (Italia), “Fredericton” (Canada), “Regina Maria” (Romania) e “Turgutreis” (Turchia) e la nave rifornitrice “Spessart” (Germania). “Le esercitazioni in Mar Nero prevedono operazioni anti-sottomarino, di guerra anti-area e di difesa da attacchi condotti da piccole imbarcazioni”, spiega Bruxelles.
Dalla Germania, il gen. Frank Gorenc, comandante delle forze aeree Usa in Europa, annuncia invece l’arrivo nella base aerea di Spangdahlem di dodici aerei da attacco al suolo A-10 Thunderbolt II e 300 aviatori del 355th Fighter Wing, provenienti da Davis-Monthan (Arizona). Uomini e mezzi saranno impiegati per esercitazioni e rischieramenti in Est Europa perlomeno sino all’agosto 2015. L’US Army prevede di trasferire a metà marzo (per nove mesi) nella località tedesca di Ansbach, 450 unità della 3^ brigata di combattimento di stanza a Fort Stewart, Georgia. Con i militari giungeranno in Germania anche 25 elicotteri UH-60 “Black Hawk” che saranno impiegati nell’ambito dell’operazione “Atlantic Resolve”, la missione militare avviata dal Pentagono dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, “a difesa” dei partner Nato dell’Europa orientale.
Per il 2015 “Atlantic Resolve” prevede le esercitazioni aeree in Estonia e Romania di un gruppo di volo dell’US Air Force dotato di cacciabombardieri a capacità nucleare F-16; il trasferimento a rotazione in Polonia di caccia F-16 e velivoli da trasporto C-130 “Hercules”; un’esercitazione in primavera dell’Air National Guard con caccia F-15 in Bulgaria (“Thracian Eagle”) e, successivamente, con caccia F-16 ancora in Bulgaria ed Estonia; gli aviolanci dei paracadutisti del 173rd Airborne Brigade Combat Team di Vincenza in Romania e Bulgaria ad aprile; l’esercitazione estiva “Saber Strike” nelle Repubbliche baltiche e in Polonia. “Stiamo pianificando di inviare truppe anche in Ungheria, Repubblica Ceca e Georgia come deterrenza contro un’eventuale espansione russa in Europa orientale”, ha dichiarato il Comando di US Army Europe. In vista della piena operatività della forza di pronto intervento che la Nato ha varato al recente vertice in Galles per fronteggiare la Russia, l’esercito statunitense ha infine deciso di riposizionare in Europa una brigata con 220 tra carri armati e veicoli da combattimento “Bradley”. Le unità dovrebbero essere ospitate in alcune basi in Germania e in Baltico.