Che fine hanno fatto i loft? Se lo chiede Casa.it che ha analizzato il mercato di quelle soluzioni abitative in open space caratterizzate da soffitti alti e ampie finestre ricavate da immobili industriali dismessi, ristrutturati e frazionati. Tendenza d’importazione, i loft hanno conosciuto il loro momento d’oro nei primi anni ’90, quando è iniziato anche il recupero di molte zone e spazi industriali delle grandi città, e architetti e designer contribuirono ad avviare un mercato che trovava acquirenti entusiasti specie tra i giovani single, i manager e i liberi professionisti, ma anche presso le giovani coppie urbane attratte anche dai prezzi un po’ più contenuti rispetto a un appartamento così detto “classico”. Secondo il Centro Studi del portale immobiliare numero uno in Italia, il mercato dei loft, particolarmente colpito dalla crisi del settore molto più degli appartamenti classici, rimane vivace e in grado di attrarre positivamente chi è alla ricerca di una soluzione abitativa. Il discorso però non vale per tutti i loft, nonostante i prezzi di vendita siano calati mediamente del 20%, “la riduzione dei costi è stata meno intensa per i loft di maggior pregio, cioè quelli ristrutturati con materiali di qualità e accatastati come abitazioni, situati nelle aree più limitrofe possibili a zone residenziali servite di negozi e mezzi di trasporto” – spiega Daniele Mancini, Amministratore Delegato di Casa.it. “Di contro, i loft periferici, frutto di riqualificazione di ex aree industriali, scontano duramente una minore attenzione del mercato. Spesso si tratta di prodotti frutto di operazioni immobiliari tipicamente speculative, effettuate per sfruttare la scia della moda del momento. A Milano i loft rappresentano ancora oltre il 4% degli immobili residenziali in vendita, e a Roma il 3,3%, ma nelle altre grandi città italiane non arrivano al 2% dello stock in offerta, la domanda è diminuita anche nei primi mesi del 2015 toccando il meno 5,5% a Genova, Napoli e Venezia. Se il loft soprattutto nelle grandi città risulta ancora attraente per un certo tipo di clientela, come giovani e professionisti, i veri “pentiti”, che vorrebbero fare un cambio con un appartamento tradizionale, sono gli inquilini che hanno comprato durante il boom, che desidererebbero uno spazio più adatto alle mutate esigenze personali e familiari, e che si scontrano con la difficoltà di trovare acquirenti e spuntare prezzi che non siano troppo penalizzanti. Dal 2007, infatti, anno del maggior successo dei loft, i prezzi sono diminuiti del 15-25%: con il -24% di Napoli; -22% di Genova e -15% di Milano. Chi desidera quindi lasciare, per esempio, un loft in una zona centrale in favore di un appartamento tradizionale, oggi potrà entrare sul mercato con prezzi che variano da un minimo di 4.500€/m2 a un massimo di 5.500€ di Milano ai 3.330€ – 4.200€ di Torino.