Inquinamento ambientale. Anche la Chiesa siciliana prenda una posizione

“La chiesa siciliana prenda una posizione. L’azione di don Palmiro Prisutto che ad Augusta legge nella sua omelia i nomi dei 500 morti di cancro, non deve rimanere una caso isolato. Spero che anche i parroci di Gela o Milazzo mostrino medesima sensibilità nello scuotere le coscienze di chi ha avvelenato il territorio traendo lauti profitti e provocando sofferenza e morte tra migliaia di famiglie siciliane”. L’appello è dell’eurodeputato siciliano Ignazio Corrao che le scorse ore ha partecipato alla messa di padre Palmiro Prisutto nella chiesa madre di Augusta e nella stessa città, ha avviato il progetto di rilevamento ambientale Punto Zero, un monitoraggio dei parametri ambientali finanziato con i fondi del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle a Bruxelles. “Ogni singolo parroco – aggiunge Corrao – dovrebbe seguire l’esempio di Don Palmiro e ogni cittadino ed associazione dovrebbe fare una crociata per tutelare l’ambiente in cui viviamo. Non basta la sponsorizzazione di una sagra o una processione da parte delle multinazionali del petrolio a cancellare la sofferenza di famiglie che vivono un dramma a causa dei veleni che toccano o respirano in territori trasformati in pericolose discariche. Chi inquina va punito con pene esemplari perché attenta l’umanità, ed anche il regime di 41-bis sarebbe una pena troppo clemente nei confronti di questi criminali, spesso legalizzati dalla connivenza della politica. Questo fine settimana abbiamo avviato il progetto di monitoraggio dell’inquinamento che finanziamo con i nostri fondi per avere dei dati alternativi rispetto a quelli ufficiali di cui non ci fidiamo. Mi ha consolato però – conclude l’eurodeputato alcamese – vedere la sala piena ed una sana arrabbiatura da parte di una cittadinanza a cui sono stati sottratti centinaia di parenti e amici da un mostro creato e alimentato dalla follia umana e la bramosia di profitto”.