DEF: IN ITALIA IVA PIù ALTA RISPETTO GERMANIA, FRANCIA E REGNO UNITO

Se le clausole di salvaguardia alla legge di stabilità dovessero trovare applicazione, l’Italia salirebbe al vertice dei paesi europei con l’Iva più elevata, superando Svezia e Danimarca, dove l’aliquota è del 25%, e piazzandosi dietro solo all’Ungheria (27%). Ciò comporterebbe un inevitabile danno per il paese sul fronte della competitività e degli investimenti. Lo denuncia oggi il Codacons, intervenendo in merito ai possibili ritocchi delle aliquote che il Governo deve a tutti i costi evitare. L’imposta sul valore aggiunto ha già subito di recente in Italia due incrementi, con effetti disastrosi per le tasche delle famiglie e per i consumi: dal 20 al 21% nel settembre 2011 con un aggravio medio di spesa pari a 290 euro anni a famiglia; dal 21 al 22% nel 2013 con maggiore spesa pari a 209 euro a famiglia su base annua. Il gettito per le casse dello Stato è risultato tuttavia inferiore alle aspettative, perché i consumatori hanno reagito al rincaro dei prezzi riducendo la spesa. “Proprio per questo un ritocco al rialzo delle aliquote avrebbe effetti disastrosi sui consumi delle famiglie, con una contrazione di spesa che potrebbe raggiungere i 68 miliardi di euro tra il 2016 e il 2018, e danni enormi per l’economia italiana” – afferma il Presidente Carlo Rienzi. Il regime Iva in Europa è molto diversificato – fa poi notare l’associazione – La nostra aliquota ordinaria, ad esempio, è più elevata rispetto a quella in vigore in Francia, Germania e Regno Unito, ma inferiore rispetto ad Ungheria, Svezia e Grecia: