BEATI NOI CHE SIAMO UOMINI DI SPORT

di Roberto Gugliotta

Che settimana di botti, che goduria per i nemici di coach Pippo Sidoti che la sua Sport è cultura Patti sia uscita sconfitta, nella domenica decisiva, dal campo della Vis Reggio Calabria. Hanno festeggiato in tanti: da Capo d’Orlando a Reggio. E per non farsi mancare l’orgasmo si sono pure abbracciati, senza briciolo di pudore, il giorno dopo, complice il Pao di Messina, i due allenatori: Condello e D’Arrigo. Sono felice che perdere una partita renda felici tanta gente! Che bello far parte di questo mondo: magari sarà anche per questo e non solo per questo, che su tante scrivanie c’è la fotocopia della lettera di Fausto Chirizzi, già Commissario Straordinario CIA Sicilia – pubblicata da IMG Press – contro l’invadenza di certa politica su arbitri e società. Una riflessione che non è andata giù ai federali siciliani a cui non garbano manifestazioni di serietà e dignità. Immaginiamo ciò che è accaduto dopo aver letto il commento di Chirizzi: la corte del presidente Antonio Rescifina che s’attaccava al telefonino per comunicare la novità ad amici e famiglie. “Ma come si permette questo Chirizzi a dar ragione a coach Sidoti… Non ha capito un fico secco di come soffia il vento? Tranquillo, chi è contro di noi sarà punito! Sì, ma è più colpa di IMG Press che fa da cassa di risonanza, per criminalizzarci”. Chiariamo subito un concetto: a me il servo sciocco non piace, e infatti ci troviamo dove ci troviamo per mancanza di una coscienza critica. Anzi, mi dà proprio fastidio assistere a certi spettacoli indegni per una federazione che dovrebbe garantire tutti e non solo i servi sciocchi. Ma forse è chiedere troppo. Sulla valenza di certi comportamenti torneremo più avanti. La storia dei festeggiamenti “Costa d’Orlando – Vis Reggio Calabria” mi ha portato a pensare che dovrebbe essere sancito non dico il diritto al dissenso, ma il non starci. Una resistenza passiva, non violenta. Ognuno dovrebbe rispettare l’intelligenza dell’altro e non cadere in tentazione con manifestazioni poco felici. Ha ragione chi sostiene che se ci sono tante cose buone nella pallacanestro siciliana… ce ne sono almeno altrettante che andrebbero di corsa cambiate, altrimenti il giocattolo si rompe. Confesso che nel recente passato ho sperato che Antonio Rescifina avrebbe potuto essere l’uomo giusto al posto giusto, ammetto di avergli dato pure dei consigli, poi ho smesso perché ho capito, magari tardi, una cosa tragica: a quelli come Rescifina il basket con le regole certe non interessa. A quelli come lui il bilancio di una gestione “sportiva – umana” è un dettaglio che si può pure buttare nel wc; se non diciamo basta, una volta per tutte a questa bizzarra politica, i dirigenti come Rescifina non ce li toglieremo più dai piedi, non finiranno mai. Per loro non esiste la gestione del movimento no profit: ogni cosa va fatta solo per interesse. E’ la politica bellezza! Non mi sorprenderei se domani – se serve alla causa – pur di farsi apprezzare da presidente di Fip Sicilia, ce lo ritroviamo come esperto di cucina, naturalmente in tv, oppure in una rubrica musicale alla radio. Ci sono ormai più cariche da occupare che squadre, in Sicilia, più maghi del canestro che atleti, c’è un troppismo che dà alla testa. M’è venuto in mente, che ciononostante la rappresentativa siciliana al Trofeo delle Regioni ha subito pesanti passivi da Lombardia ed Emilia Romagna. Quei numeri dovrebbero far riflettere i nostri federali, non possono aver sempre ragione. Se a tredici anni i nostri talentuosi ragazzini ne beccano 60 di scarto dai pari età, ci sarà pure qualcosa da cambiare nella gestione o no? O dobbiamo pensare che gli avversari scendano da Marte? Se ne tenga conto. Non vorrei passare per uno che odia Rescifina, così confesserò un debole (forte) per le sue iniziative per rilanciare l’immagine della federazione siciliana con il grande Simone Pianigiani, che ha garbo e mestiere, umanità e disinvoltura e soprattutto non fa mai la ruota a differenza della corte. E per oggi basta con le cose che non funziano in questo mondo di maghi. Al di là se qualcuno gode per le sconfitte di coach Sidoti siamo tutti sulla stessa barca e sappiamo come vanno certe cose. Al mio capo allenatore dico di non prendersela più di tanto: tanti nemici, tanto onore! Giusto che vinca la squadra che merita di più, errato celebrare una vittoria se non corredata da vera superiorità.