Sulle mancate assunzioni di tutti i precari il Governo sconfessa se stesso, si va verso lo sciopero generale

“Confermando la linea di chiusura verso gli idonei al concorso per docenti del 2012 e agli abilitati con Tfa e Pas, il Governo sconfessa se stesso: se si vuole eliminare la piaga del precariato, non si possono lasciare per strada 70mila docenti, regolarmente selezionati e pronti per passare in cattedra ma che hanno avuto l’unico torto di partecipare alle selezioni dopo l’anno-soglia artificiosamente creato dal Miur nel 2011”. Così commenta Marcello Pacifico, presidente Anief e candidato al Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, le dichiarazioni rilasciate dal ministro Giannini riguardo le assunzioni dei precari della scuola limitate ad una nicchia di aspiranti docenti, perché il Governo non svolge “un’opera di ammortizzazione sociale”.

Secondo il sindacalista, le ultime dichiarazioni del ministro dell’Istruzione non trovano fondamento nella realtà. Prima di tutto perché per risolvere il problema del precariato, come può volte dichiarato dell’Esecutivo in carica, non si possono escludere così tanti candidati, selezionati da commissioni ad hoc e formati nelle università italiane. Allo stesso modo, come si fa a dimenticare dal piano nazionale di assunzioni i 100mila abilitati delle graduatorie d’istituto che quotidianamente fanno funzionare le nostre scuole? Come non è possibile farle funzionare regolarmente senza quel personale Ata tagliato, assieme a vicari dei dirigenti scolastici e il personale comandato, tutti tagliati dall’ultima Legge di Stabilità.

Allo stesso tempo, rimane di capire come si fanno ad approvare delle norme così importanti per il futuro della scuola italiana senza attendere il rinnovo di un organismo fondamentale e super partes, quale è il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione che avrà i nuovi componenti a seguito delle elezioni previste in 8.500 scuole il prossimo 28 aprile. Ma da un Governo che intende depotenziare gli organi collegiali degli istituti, evidentemente, non ci si può aspettare di meglio.

“A fronte di tutto questo – continua Pacifico – tutti i sindacati hanno proclamato forme di protesta, sino ad arrivare a tre scioperi in tre settimane, aperti con il primo, di dopodomani, proclamato da Anief, Unicobas e Usb con doppia manifestazione nazionale a Roma. Tra i motivi del dissenso, ricordiamo, c’è anche quel mancato censimento dei posti vacanti, utili per le assunzioni, che il ministero dell’Istruzione aveva promesso di realizzare entro la fine del 2014 e che invece si è concretizzato, qualche giorno fa, in numeri parziali e sottodimensionati dimenticando almeno 70mila posti per strada”.

“Questo andare – dice ancora il presidente Anief – sta producendo grande sofferenza tra il personale, non solo precario, anche tra gli studenti e le famiglie che sempre per il ministro Giannini sarebbero in disaccordo con le organizzazioni sindacali. E porterà non pochi danni anche allo Stato, costretto a pagare risarcimenti milionari per le mancate assunzioni a chi ne aveva pieno diritto. La verità è che questa riforma, se approvata dal Parlamento così come creata dal Governo, produrrà danni a personale, studenti e famiglie. Facendo arretrare ulteriormente la qualità dell’offerta formativa prodotta nei nostri istituti scolastici”.

Pertanto, Anief dà appuntamento a tutto il personale scolastico venerdì 24 aprile a Roma: alle ore 10.00 in Piazza della Repubblica dove il corteo di protesta si muoverà in direzione Piazza Sant’Apostoli per concludersi alle 13.00; poi, ancora in piazza per il sit-in a Piazza del Parlamento dalle 15.00 alle 18.00.