il diritto all’abitare dovrebbe essere garantito a tutti

Negli ultimi anni sono sempre di più, e sempre più visibili, le case vuote e al tempo stesso aumentano le persone senza casa. Sono sempre di più le persone che dormono per strada, in macchina, in uno dei tanti edifici abbandonati. Eppure il diritto all’abitare dovrebbe essere garantito a tutti, dovrebbe essere considerato il pre-requisito per una vita degna di essere vissuta. E proprio intorno al diritto all’abitare si è sviluppato un poderoso movimento che ha avuto inizio nelle grandi città, ma che si è poi esteso in tutto il territorio nazionale, un movimento che rivendica uno nuovo grande piano di Edilizia Pubblica Residenziale, ma anche progetti di auto recupero dei beni pubblici in disuso, un movimento che si è espresso anche a Messina con un forte protagonismo vertenziale intorno al tema della morosità incolpevole e attraverso la pratica dell’occupazione di edifici in disuso per dare immediata riposta al bisogno di chi è senza casa.
A quasi due anni dall’insediamento dell’amministrazione Accorinti ancora non si intravede nulla di concreto per quanto riguarda le politiche abitative. Da questo punto di vista la Giunta attuale assume un carattere di continuità con quelle precedenti. Ci si aspettava un cambiamento che purtroppo tarda ad arrivare, soprattutto quando le conseguenze della crisi economica e sociale che sta attraversando il paese e i dati sulla sofferenza abitativa ci attestano che Messina è in emergenza e che urge una svolta radicale a partire dai territori.
Con il decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni dalla legge 28 ottobre 2013, n. 124, che prevede all’articolo 6 comma 5 l’istituzione di un fondo presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti destinato agli inquilini morosi incolpevoli si è aperta la possibilità di poter dare un sostegno a chi, a causa della crisi, della mancanza di lavoro, del disagio sociale in incremento, non si trova più nelle condizioni di far fronte al pagamento dell’affitto. Le modeste risorse previste dal Governo andrebbero, però, implementate con fondi regionali e comunali. Rileviamo, purtroppo (e va aperta una dura lotta contro questa decisione), che la Regione Siciliana non intenderebbe intervenire con fondi propri e che le somme (100.000 euro), più volte annunciate dall’Amministrazione Accorinti, che dovevano aggiungersi ai fondi nazionali per la morosità incolpevole sono sparite dai bilanci 2013 e 2014.

Luigi Sturniolo – Nina Lo Presti