Si è tenuta stamane presso la sede della FPCGIL la conferenza stampa, per chiedere alle cliniche private l’assunzione del personale infermiristico ed ausiliario come disposto dal Dirigente Generale dell’ASP 5 dott. Sirna. Alla conferenza stampa hanno preso parte la Segretari Generale della FPCGIL Clara Crocè, il coordinatore provinciale Antonio Trino e per la FPCGILMedici Gugliemo Catalioto. La segretaria Crocè ha introdotto i lavori evidenziando l’intensa attività sindacale svolta in quest’ultimo anno, grazie all’apporto dei responsabili della sanità privata Giuseppe Nava e Nino Rizzotti, chiarendo che la l’iniziativa intrapresa dall’ASP scaturisce dalla richiesta della FPCGIL di tavoli tecnici per verificare gli standard strutturali e le dotazioni organiche. In tutte le cliniche private , tranne la Villa Salus e la San Camillo , sono state riscontrate carenze in organico . La sanità privata- ha detto la Crocè- eroga servizi sanitari in regime di convenzione con il SSN per cui usufruisce di importanti finanziamenti pubblici parimenti alle strutture ospedaliere e per questo motivo deve adeguare gli organici come imposto dall’ASP. Giornalmente si rivolgono a noi, continua la sindacalista, tanti lavoratori, stanchi di carichi di lavoro spesso e volentieri estenuanti. Lo scopo per il quale abbiamo dato il via a questa iniziativa sta proprio nella necessità di tutelare i lavoratori e migliorare la qualità assistenziale; il professionista che lavora bene fornirà una assistenza ancora migliore in termini di performance. Noi parliamo di demansionamento strutturale, intervengono Trino e Catalioto, per significare che se mancano le figure di supporto all’infermiere, sarà questo a doversi sobbarcare del lavoro che dovrebbero svolgere gli OSS e questa situazione si ripercuote negativamente sulla qualità assistenziale erogata e percepita. E’ anacronistico, continuano i due sindacalisti, sostenere che le strutture private sono "in regola" sol perchè rispettano i dettami della L.39/88 per due ordini di motivi: è una legge troppo obsoleta e non più rispondente ai nuovi principi di Governo e Rischio Clinico e poi, come risaputo, la stessa prevede requisiti minimi e massimi e guarda caso tutti sono allineati sul minimo! Non si può far passare l’idea che con il minimo sforzo si ottenga la migliore assistenza possibile in termini qualitativi e, conseguentemente, in termini di sicurezza. Le esigenze economiche, comprensibili sotto l’aspetto manageriale, devono obbligatoriamente tener conto dell’imprescindibile garanzia di sicurezza cui ogni azienda sanitaria deve mirare e ciò si garantisce anche con una adeguata assistenza specialistica h24 per 365 giorni l’anno. Non comprendiamo i motivi per i quali molte cliniche private si siano sottratte ad un confronto con il Sindacato, anche e solo per smentire le nostre segnalazioni di criticità. Il nostro unico interesse è salvaguardare posti di lavoro , diritti dei lavoratori e dei cittadini malati.Quando le criticità esplodono improvvisamente in maniera eclatante, come riportato recentemente dagli organi di stampa regionale, l’evento avverso non è contenibile.e a farne le spese sono le fasce più deboli. Inviatiamo le cliniche private interessate ad adeguare i propri organici così come hanno fatto lo IOMI e la Cappellani . In una città affamata di lavoro, l’assunzione di circa 20 lavoratori potrebbe rappresentare una boccata di ossigeno anche per quei giovani migranti del terzo millennio!