Si procede troppo a rilento sulla riforma fiscale. I tempi di approvazione dei decreti legislativi per l’attuazione della legge delega non rispecchiano la necessità di dare risposte concrete e rapide alle micro e alle piccole imprese. Lo ha affermato Rete Imprese Italia in occasione dell’audizione che si è svolta presso la VI Commissione Finanze e tesoro del Senato.
“Molte misure importanti mancano ancora all’appello. La riduzione della pressione fiscale, oggi troppo alta ed iniqua a svantaggio proprio delle piccole imprese personali; gli incentivi alla capitalizzazione delle imprese di minori dimensioni; la modifica del sistema di riscossione coattiva dei tributi; la possibilità di pagare le imposte solo in relazione a ricavi effettivamente incassati, per evitare di caricare, ingiustamente, l’IRAP anche sulle tante piccole imprese individuali ed ai lavoratori autonomi che non hanno un’autonoma organizzazione”.
“Non crediamo che tra le priorità dell’impresa diffusa italiana vi sia l’introduzione del ruling internazionale, la definizione di “abuso di diritto”, o la cosiddetta “cooperative compliance”, strumenti che, indubbiamente, possono conferire maggiori certezze in un sistema fiscale farraginoso come l’attuale, ma, purtroppo, solo per una parte molto limitata di imprese di grandi dimensioni”.
La fatturazione elettronica
“Lo schema di decreto sulla fatturazione elettronica, nella versione proposta, può determinare una immediata riduzione di oneri amministrativi per le imprese”. Rete Imprese Italia, in particolare, ritiene che il decreto delegato, in materia di fatturazione elettronica e di trasmissione telematica dei corrispettivi, rappresenti un importante cambio di paradigma. Chi adotta, per libera scelta, i nuovi strumenti vedrà ridotti gli oneri amministrativi e contabili e gli sarà garantita la possibilità di accedere ad un sistema di fatturazione elettronica completamente gratuito.
Infine Rete Imprese Italia ritiene che, proprio per arrivare quanto prima ad un uso generalizzato del sistema di fatturazione elettronica, il sistema incentivante debba essere potenziato. In particolare, oltre agli esoneri già previsti debbono essere eliminati alcuni obblighi, quali:
1) La comunicazione delle dichiarazioni d’intento emesse da parte degli esportatori abituali;
2) La comunicazione dei beni dati in godimento ai soci e dei finanziamenti effettuati;
3) L’ adozione del reverse charge per l’individuazione del soggetto debitore dell’Iva;
4) L’apposizione del visto di conformità per la compensazione o rimborso del crediti Iva e delle imposte sui redditi di importo superiore a 15.000 euro;
5) La comunicazione delle operazioni di acquisto, senza applicazione dell’IVA, presso soggetti residenti nella Repubblica di San Marino.