I politici non servono. Il nostro destino nelle mani dei poteri forti

di Claudio Andò

Grande scalpore hanno scatenato le dichiarazioni dell’artista Lorenzo Cherubini in arte ”Jovanotti” durante un dibattito con gli studenti all’Università di Firenze. Il cantante ha infatti dichiarato: ” Il mondo è cambiato, nei festival in America vedevo tantissimi ragazzi che lavoravano. Erano tutti volontari, non venivano pagati, ma si portano a casa un’esperienza. È capitato anche a me”. Questa sua frase ha scatenato la rabbia e la conseguente ironia del web. Sono però passate in secondo piano altre dichiarazioni dell’artista romano, probabilmente più gravi. Jovanotti ha infatti raccontato in maniera entusiasta di un summit segreto, correggendo rettificando poi che era non segreto ma privato, in Italia al quale ha preso parte con la presenza di presidenti di multinazionali, premi Nobel, case farmaceutiche, aziende tecnologiche, il capo della banca mondiale, ma nessuna figura politica. La risposta del perché non ci fosse nessun politico è stata: “i politici non servono, qui; qua si decidono le cose, le cose si decidono non più a livello politico. Prima le scelte faceva la politica, poi a un certo punto le ha fatte insieme a questi enti, ora la politica non fa più scelte. Il cantante ha quindi tranquillamente ammesso che le decisioni non vengono prese dai politici, votati dai cittadini, bensì dagli uomini più ricchi al mondo, i cosiddetti “poteri forti”. Queste frasi, a differenza delle prime dichiarazioni, non hanno avuto incredibilmente alcun eco mediatico. Chissà chi si è sentito dare del complottista per una vita, ascoltando o leggendo le dichiarazioni di Jovanotti, cosa ne pensa.