Scrutini di domenica? Sarebbe un atto illegittimo, di cui i presidi risponderebbero in prima persona

“Compiono un atto illegittimo i dirigenti che indicono gli scrutini di domenica, per recuperare quelli non svolti a causa dello sciopero proclamato dai sindacati contro l’approvazione della riforma della scuola”. A dichiararlo è Marcello Pacifico – presidente Anief, segretario organizzativo Confedir e confederale Cisal – dopo aver appreso dalla stampa nazionale della volontà, da parte di più di un capo d’Istituto, di posticipare la convocazione degli scrutini finali alla domenica, con l’obiettivo di mettersi di traverso e “scongiurare l’ultima delle proteste contro la Buona Scuola di Matteo Renzi e Stefania Giannini”.

“Se questi dirigenti dello Stato dovessero veramente spostare qualche scrutino a domenica 14 giugno – spiega Pacifico – si prenderebbero una bella responsabilità, perché stiamo parlando di attività a tutti gli effetti funzionali all’insegnamento, che devono essere obbligatoriamente svolte in orari e giorni feriali. Viene da sé che non seguire questa norma contrattuale, ledendo il diritto al riposo settimanale dei lavoratori che operano nella scuola, comporterebbe delle conseguenze legali di cui i dirigenti dovranno rispondere in prima persona”.

“Dal ministero dell’Istruzione farebbero bene a chiarire questo aspetto. Quando il ministro, Stefania Giannini, dice che è fondamentale non creare disagi alle scuole in vista della nuova e imminente ondata di scioperi proclamata dai sindacati, è bene che si preoccupi anche di questi aspetti. A meno che i componenti del Governo, ad iniziare dal titolare del Miur, non siano ormai tutti concentrati – conclude il sindacalista Anief-Confedir-Cisal – a racimolare consensi tra i senatori, per riuscire ad approvare la riforma più contestata nella storia della scuola”.