C’è un pericolo che minaccia il movimento siciliano della pallacanestro al quale nessuno fa caso. Un pericolo che nasce da una moda, una tendenza prepotente anch’essa stranamente taciuta dai cacciatori di trends: è il pericolo dell’arroganza che si trasforma spesso in ignoranza. Non si tratta della quota di idiozia presente in ogni società e in molti individui. Qui abbiamo la deflagrazione di un secondo livello del fenomeno, che consiste nella pervasiva presunzione della stupidità altrui e nell’accusa irridente adoperata come propria legittimazione. Per smentire le verità riportate da noi sui disastri gestionali della presidenza di Antonio Rescifina – l’ultima perla sono i risultati ottenuti dall’under 13 maschile al trofeo BULGHERONI 2015, le teste di legno del Presidente del Comitato regionale, ogni giorno non hanno di meglio da fare che apostrofare quello o quell’altro come idiota, cretino, stupido. Nel fiero certame, anche l’offesa all’intelligenza di innumerevoli false affermazioni e di revisionismi utilitaristici ad personam, equivalgono a tacite accuse di stupidità. Come se i tesserati o i semplici amanti del basket avessero l’anello al naso e non comprendano dove tira il vento. Ecco perché ci fa sorridere l’ultima esternazione del consigliere Giuseppe Terrasi a margine della figuraccia rimediata dalla rappresentativa siciliana con un 118 a 44 inflittoci dalla Lombardia che la dice lunga sulla qualità della formazione che ci rappresentava. Invece di chiedere scusa al movimento e fare atto di contrizione per aver preparato male l’evento Terrasi sfrutta l’occasione per spacciare come trionfo l’ennesimo flop del Comitato Rescifina. “Si conclude con un buon ottavo posto finale la prima partecipazione della Sicilia al Trofeo Bulgheroni, prestigiosa manifestazione nazionale giovanile. Al termine di una partita equilibrata e ben giocata, i giovani siciliani sono stati battuti per 69-66 dalla Liguria nella finale per il settimo e ottavo posto. “Abbiamo fatto una bellissima esperienza, in un contesto di grande valore tecnico, ha dichiarato il consigliere Giuseppe Terrasi. A parte la partita con la Lombardia, realtà troppo diversa da noi per movimento, capacità fisiche e tecniche (stiamo parlando di under 13!!!! Ndr), abbiamo lottato alla pari con tutti. Tenendo conto che qui, a parte Lazio e Campania, erano presenti le più forti rappresentative regionali – ha continuato – possiamo affermare che la strada tecnica intrapresa dalla nostra Regione è quella giusta per migliorare e far crescere il nostro movimento. Abbiamo chiesto e ottenuto di partecipare a questo torneo e quindi giocare anche con rappresentative al di sopra del nostro livello – ha concluso Giuseppe Terrasi – perché vogliamo crescere e migliorare attraverso il confronto. A fine partita ho voluto ringraziare i ragazzi e lo staff per la serietà e l’impegno profusi in questi giorni”. Quello che Terrasi omette è che siamo arrivati ottavi su dieci partecipanti. La Sicilia ha perso quattro gare su cinque disputate: ha vinto solo con il Trentino Alto Adige (52 a 46), formazione poi arrivata ultima. Ora se i progressi del movimento giovanile siciliano – volendo dar retta alla propaganda del consigliere Terrasi – sono aver battuto sul filo di lana una regione che certamente non ha nel basket la disciplina principe, basta leggere i risultati ottenuti dallo stesso Trentino Alto Adige nel Trofeo delle Regioni (!) e che non produce il numero di tesserati della Sicilia, siamo alla frutta. Terrasi dovrebbe invece spiegare, tanto per iniziare, come vengono usati i soldi delle società per far crescere il movimento; i criteri delle selezioni dei ragazzini e degli stessi formatori; i benefici che il Comitato ricava da queste trionfali trasferte (?). Ma l’arroganza è una cattiva consigliera e così si fanno discorsi noiosi e inconcludenti. Per fortuna siamo alle battute finali perché i tesserati, gran parte delle società, non ne possono più dei loro metodi. E’ arrivato il momento di dire basta a coloro che le sparano sottintendono con fragorosa eloquenza: io posso dire e fare questo o quello perché tanto tu sei un idiota. Al di là dei proclami e delle buone intenzioni la situazione del basket siciliano è drammatica per chi crede nella trasparenza e nelle regole. Bisogna premiare chi è preparato e convocare chi è più bravo, solo così può crescere il movimento. Ma una cosa è sicura, un movimento sportivo e non, che rinuncia alla partecipazione alla fase produttiva e al contributo di fantasia e creatività degli onesti che popolano la Società Civile, è una federazione senza futuro. E purtroppo a pagare, guarda caso, sono sempre i giovani.