PD Messina – Basilio auspico un Segretario che faccia il Segretario!

di Emilio Fragale

La latitanza di politica di partito pregiudica tutti coloro che hanno conformato il loro impegno civico e sociale alla analisi e alla proposta. Ho sempre strenuamente combattuto una "p"olitica spicciola e miope. Con tutta evidenza, nessun partito dopo la degenerazione della c.d. Prima Repubblica è riuscito ad affermare la "democraticità interna" (rimasta lettera morta nella Costituzione) e – meno che mai – la selezione e formazione della classe dirigente. In questa nuova era ci siamo trovati costretti a subire il demiurgo "società civile" come se chi nel tempo avesse militato in partiti e avesse rivestito ruoli si fosse modificato geneticamente in "incivile". E … noi tutti "incivili", chi più e chi meno temporalmente, io da trenta anni, che giornalmente coltiviamo passione, ci misuriamo con le questioni emergenti nella polis, sottraiamo spazio ad affetti ed interessi personali, discutiamo, ci affanniamo a promuovere incontri e iniziative, partecipiamo a associazioni, movimenti, laboratori, centri studi, agogniamo spazi inclusivi, cerchiamo soluzioni e non ci sottraiamo a nessuna sfida e a nessun confronto, veniamo costantemente giudicati dal "solone" di turno che – a lucidi intervalli – dall’alto di uno sguardo mai contaminato dallo sporcarsi le mani ("nel senso nobile di compromettere") con i i problemi del prossimo, a cominciare dal prossimo più prossimo, si esercita in tuttologia di orizzonte.
Ho mutuato nel tempo una espressione ascoltata dall’avv. Nicola Bozzo che rammentava come alla esperienza, alla professionalità, alla competenza, alla stessa onesta’ occorreva – in "P"olitica – anche aver testimoniato "generosità sociale".
Di tanto in tanto, persone e personalità – ordinariamente confinate nella loro egoita’ – pretendono di professare ex cathedra.
Ebbene, avendo – sinora – perso tutte le battaglie per scommettere – come partito – sul c.d. "voto di opinione" … a voi dico che questa "opinione" così supponente, cosi infarcita di luoghi comuni, cosi’ condizionabile dalle bufale della rete, così manipolabile da chi grida e racconta barzellette, così prodiga di commenti spesso anomini, e’ divenuta la più pericolosa delle dittature. Altro che partito leggero. Occorre un partito "pesantissimo" che frapponga argini di democrazia – certamente con coerenza e con autorevolezza – a questa demagogia di risulta.
Ovvio è che quando il partito e’ assente, si consegna a rappresentanti non rappresentativi e si ri-piega acriticamente – come direbbe l’on. Bottari – sulla deputazione, il risultato è il seguente: chi si misura su itinerari, valori e progetti, viene bersagliato sul fronte interno da chi ostenta rottamanti tessere di identità e ridondanti tessere di partito e viene attaccato sul fronte esterno dal sofista di turno; chi, invece, coltiva il sottobosco delle piccole e grandi "cortesie" e zappa e semina laddove vi è totale indifferenza per il c.d. "bene comune" da un lato indebolisce il partito e dall’altro continua a vivacchiare di bassa lega infischiandosene bellamente ("bravamente").
Per questo incalzo l’ing. Basilio Ridolfo … perché voglio un vero Segretario provinciale e un vero Partito. A me gli equilibrismi locali, i tatticismi precongressuali, le paturnie palermitane, le sculacciate romane non interessano. A me interessa un PD presente e incisivo. A me interessa un PD centrale nella dialettica con le altre forze sociali. A me interessa un PD articolato orizzontalmente e consapevole tematicamente. A me interessa un PD che faccia scelte chiare. A me interessa un PD protagonista.
Mi piace concludere con un aneddoto dell’on. Barbalace che mi racconta che ogni qualvolta si reca da un professionista nel momento in cui questi sta per redigere una parcella, ti sta scrutando per qualche analisi, magari ha un "trapano" in mano (e ti trovi a bocca spalancata da un dentista) sei costretto a sorbire una tiritera su ciò che non va (compresi – ovviamente – coloro che "fanno politica") e mi soggiunge … "ma qualche volta "cciu dicu … oh ma ta voi togghieri sta giacca … stu camici iancu … sta prosopopea … e si cala ammenzu i cristiani e scummatti puri tu pi canciari chiddu chi dici chi fa schifo"?