Il rito dei saldi estivi sta per partire e, come ci paventano organizzazioni di settore e mezzi di informazione, orde di consumatori starebbero per riversarsi nei grandi magazzini e nei centri cittadini per gli acquisti estivi. In realtà, invece, chi doveva fare acquisti per la stagione estiva (già in corso) ha già provveduto o, serenamente, ha deciso di far tesoro di quanto in armadio già dagli anni passati. Nonostante i tentativi di farci credere che le mode cambiano, sì da farci spendere piu’ soldi per mantenere stilisti, distributori e commercianti, molti consumatori hanno acquisito una consapevolezza e una parsimonia che e’ uno dei metodi per evitare di soccombere. Trasmissioni televisive, articoli di giornale, associazioni di commercianti (piu’ o meno associate con altrettante associazioni di consumatori), tutti si sperticano nel cercare di dare consigli e indicazioni: "saldi amici" o giu di lì, con tanto di vetrofanie per indicare chi è più amico. Ma i prezzi sono li, inchiodati verso l’alto, con cartellini che, tranne alcune lodevoli eccezioni legate essenzialmente alla grande distribuzione, sono spesso prezzati all’occasione con inesistenti prezzi di riferimento da scontare.
Chi voleva acquistare abbigliamento a prezzi scontati (davvero) prima di questo periodo, lo ha fatto tranquillamente: il proprio negozio di riferimento e altre promozioni prevedono sconti sempre, altrimenti i negozi stessi non vivrebbero e non reggerebbero la concorrenza coi prodotti che, essenzialmente dall’Asia, stanno affermandosi sul nostro mercato..
Per cui, che valore ha il binomio saldi/occasioni? Scarsissimo per il consumatore, e pura illusione per commercianti e amministrazioni.
Per il consumatore abbiamo già detto. Per il commerciante, in virtu’ di norme assurde che, nonostante la liberalizzazione del commercio e’ cosa fatta (dicono…), continuano ad essere un mezzo coercitivo di controllo politico nei confronti delle categorie. L’esistenza stessa di un permesso delle amministrazioni locali per poter praticare sconti alle proprie offerte (saldi o non saldi) cos’altro e’? Il Governo nazionale, invece, assiste inerte al ripetersi di questo rito medievale, con l’abituale tintinnio di gabelle che non sono necessariamente monetarie: il potere e il suo esercizio non sono legati al denaro in senso stretto.
Occorrerebbe realmente passare ai fatti e non solo crogiolarsi in dissertazioni teoriche su quanto sia bella e utile una economia di mercato, salvo poi, come fanno alcuni sindacati, mobilitarsi contro la liberta’ degli orari degli esercizi commerciali.
Vincenzo Donvito, presidente Aduc