Salvatore Borsellino a Radio Cusano Campus: Da Crocetta giustificazioni puerili

"Da Crocetta giustificazioni puerili, il fatto grave è che Tutino si sia sentito libero di dirgli quelle frasi. Politica italiana ormai deteriorata e alla deriva. La mia speranza di giustizia e verità l’ho trasferita nei giovani". Lo ha detto Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo, ai microfoni della trasmissione "Ho scelto Cusano", condotta da Gianluca Fabi e Livia Ventimiglia, su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, in merito all’intercettazione choc fra Crocetta e Tutino sull’ex assessore alla sanità della Regione Sicilia Lucia Borsellino.

"E’ una cosa gravissima, indipendentemente da come stanno realmente le cose -ha affermato Salvatore Borsellino-. Crocetta ha detto di non aver sentito quelle dichiarazioni, mi sembra una giustificazione puerile. Il fatto veramente grave è che Tutino si sia sentito libero di dire quelle parole. Che Tutino abbia ritenuto di potergli dire quelle parole senza temere che Crocetta si potesse rivolgere alle autorità, questo è molto grave. Sarebbe grave anche se, come dice Crocetta, si trattasse di macchina del fango e di metodo Boffo. Questo fa capire che il grado di deterioramento della nostra politica è arrivata alla deriva, se si arriva a metodi del genere per decidere le sorti del governo di una regione, mettendo in mezzo una persona come Lucia che ha già sofferto tanto. Proprio in questi giorni in cui si dovrebbe fare memoria per la strage di Via D’Amelio. Io non vivo in Sicilia quindi i miei rapporti con Crocetta sono stati sempre occasionali. In questi giorni sto inaugurando a Palermo "La casa di Paolo", un luogo di accoglienza che possa dare un’alternativa ai giovani e toglierli dalle grinfie della criminalità organizzata. Ho fatto tutto da solo, senza rivolgermi alle istituzioni. Alle istituzioni chiedo altro: verità e giustizia. Incontrai per caso Crocetta ad un distributore di benzina, mi chiamò mi abbraccio. Io gli parlai di questa "Casa di Paolo" e lui mi disse che mi avrebbe aiutato ad aprirla tramite fondi europei. Io lo ringraziai, ma poi non gli chiesi più nulla. E adesso sono ancora più convinto di aver fatto bene. Commissione antimafia? Ha fatto il suo dovere. Rosy Bindi è stata attaccata per aver fatto quello che gli era stato chiesto: fare una lista di impresentabili. La politica italiana non so più come definirla, non vorrei usare termini troppo forti. La politica fa solo passi indietro e mi provoca quei sentimenti di rabbia che ancora mi tengono in piedi. Ho trasferito la mia speranza di giustizia e verità nei giovani".