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di ANDREA FILLORAMO
La locuzione latina “omnetrinum est perfectum”, tradotta letteralmente, significa: "tutto quel che risulta di tre elementi o parti, è cosa perfetta". La sentenza è d’origine medievale. Essa esprime il concetto, di derivazione cabalistica, del carattere sacro del numero tre. Ho pensato a questa locuzione nell’accingermi a scrivere il presente articolo su IMGpress, il terzo, dopo quello del 22 luglio col titolo: “Chi ci ridàla fede” e quello del 27 luglio col titolo: “Molto rumore per nulla”, riguardanti, ambedue il medesimo argomento. Ho cosi deciso di “chiudere il cerchio” su un fatto, in parte da me solo accennato, che ha sollevato tanta curiosità, a dire il vero anche un po’ morbosa di quelli che “sanno e non sanno”; di quelli che “sanno solo qualcosa” ma dicono di “sapere tutto”; di quelli che conoscono i nomi dei protagonisti o solo l’immaginano; di quelli che mi elogiano per il linguaggio criptico da me usato nel trattare l’argomento; di quelli, infine, che vogliono che, superando tale linguaggio, io trascini un’intera “istituzione” nel fango, ritenendo che io abbia la documentazione di quel che asserisco, come del resto è lecito pensare e la esibisca, quindi, a “pubblico ludibrio” anche di chiforse non c’è più e del quale ritengo necessario rispettare la privacy. Questi ultimi sappiano che ciò non è avvenuto fin oramai avverrà. E’ certo che nessuno pensa o dice – almeno lo spero – che quanto da me riferito sia una “bufala”. Chi mi conosce, infatti, sa che non raccolgo e racconto “bufale”; che in merito alla comunicazione della verità, sostengo che "il dovere di evitare lo scandalo spesso esige una discrezione rigorosa”, che io, indubbiamente, ho; che la gravità di uno scandalo si fa particolare "a motivo dell’autorità di coloro che lo causano o della debolezza di coloro che lo subiscono"; che lo scandalo è grave quando a provocarlo sono coloro che, per natura o per funzione, sono tenuti ad insegnare e ad educare gli altri". Ancora a proposito delle bufale. Si sappia che mi tengo molto lontano da esse.Non ho assolutamente, infatti,quella fervida fantasia, a dir poco cattiva, capace di modulare a mio piacimento o a piacimento di altri un “fatto che rattrista tutti”, avente per soggetto presunto un uomo di Chiesa e ciò per danneggiarlo o per “dargli il colpo di grazia”. L’attacco finale eventualmente dovrebbe darlo solo “chi sta molto in alto” qualora si desse a lui notizia dei fatti ene accertasse la veridicità. Ovviamente per lui, se gli addebiti fossero dimostrati, ci sarebbero altre soluzioni, che non sta a me individuare. Occorrerebbe però tanta umiltà e un pizzico di intelligenza. Spero soltanto, nel prossimo futuro, possa io scrivere non più di “miserie umane o “troppo umane”, ma di tante cose belle che ci sono nella Chiesa.