Incendio campo rom Zia Lisa, visita della Migrantes

Solidarietà della Chiesa cittadina alle famiglie rom colpite dall’incendio che ha devastato il campo di Zia Lisa. Il direttore dell’Ufficio Pastorale Migrantes, il Diacono Giuseppe Cannizzo, si è recato in visita alle 25 famiglie e ai 30 bambini che ancora abitano in accampamenti di fortuna dopo che il 50% delle baracche è stato distrutto dalle fiamme. Ai presenti sono stati donati beni di prima necessità, vestiti, scarpe, gelati e qualche giocattolo per i più piccoli. La maggior parte dei nuclei familiari era assente, in estate fanno ritorno temporaneamente in Romania nella città di Calarasi al confine con la Bulgaria. Sul posto erano ancora evidenti i segni dell’incendio che ha reso impraticabile la zona anche causa dell’accumulo di ceneri, sterpaglie e rifiuti. Quanto alle cause che hanno provocato il rogo nessuna delle famiglie interpellate ha fornito una risposta certa, addebitandone, forse, l’origine ad una candela accesa dimenticata all’interno di una baracca.

Negli ultimi tre anni grazie il progetto ‘Amalipè’ (amicizia in lingua rom), promosso dalla Caritas e dalle Migrantes – con fondi dell’8×1000 della Chiesa Cattolica – è stata favorita l’inclusione sociale e scolastica della popolazione rom presente nei due campi della città: nel quartiere Zia Lisa (70 famiglie e 180 minori) e nella zona di San Giuseppe La Rena (28 famiglie e 25 minori). Inclusione che ha riguardato anche i settori sanitario, lavorativo e abitativo, con particolare attenzione ai minori.

A riguardo, la Migrante diocesana, auspica che nei prossimi mesi, si trovi un’adeguata soluzione all’emergenza abitativa delle famiglie, e si superi la logica dei campi rom, sistema bandito dall’Europa, e si continui a lavorare di concerto con le associazioni cittadine che hanno aderito al Presidio Leggero promosso in questi anni dal Comune di Catania.