I SOGNI INFRANTI DEL LEADER RENATO

di Roberto Gugliotta

Immaginavo di vivere in una città di cialtroni ma non avevo compreso il livello di stupidità. Ma, credetemi, il tempo delle presunzioni è finito, i miti tramontano, la civiltà avanza e la cultura si trasforma e dunque quella credibilità e quella fiducia vanno confermate sul campo, con la trasparenza degli atti e con il rigore dell’immagine, ma senza medaglie, attestati ed encomi solenni, che non competono, perchè giudicare è potere-dovere ed è uguale per tutti nella coscienza sociale. E in tutto questo, il sindaco sul ceppo della Vara dà attestati di buona condotta, regala perle di onestà, vive con orgoglio la sua messinesità. Non è però, come prima. A parte la discutibilità dell’asserzione, vorrei invitare il sindaco a leggere bene gli atti dell’inchiesta su quella vicenda che aveva come sfondo la Vara: ma s’è informato o gli hanno fatto credere male? Al di là delle parole di circostanza Accorinti non ha proprio la minima idea su conflitti d’interesse, legalità, trasparenza, lotta alla mafia. Non comprende il significato di essere e apparire.   Accorinti se ne sta a braccia conserte, con l’occhio imbronciato e con lo sguardo assente, perduto nel vuoto siderale. I suoi pensieri sembrano lontani anni luce, e forse rincorrono la scena che ha sognato per mesi – lui che stacca la spina al SISTEMA/LOBBY DELLO STRETTO. Al nostro Accorinti non rimane altro da fare che appoggiare la testa sulla mano e grattarsi l’orecchio sinistro. Darsi un contegno. Estraniarsi. Fuggire col pensiero. Sforzarsi di credere che tutto questo non è possibile, non è vero, non è giusto. Non può essere vero che domani i giornali annunceranno, al posto della vittoria del popolo, la scissione di Renato dalla città che soffre. Lui, ha scelto di vivere una storia diversa: difendere gli interessi dei padroni!