di Gabriella Sarpe
Vista la crisi economica mondiale, il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha invitato i Paesi a fare dei giovani e del problema della disoccupazione una priorità.
Eppure, mentre il mondo è in crisi e sempre più ragazzi ne pagano le conseguenze, esiste una categoria di privilegiati che non soffre alcun disagio economico, e sono proprio i funzionari Onu. Quelli delle sedi di New York, Ginevra, Vienna, che percepiscono stipendi d’oro e, a differenza dei colleghi sul campo, vivono lontano dai rischi, tra agi e comodità.
Alcuni giorni fa ho letto la storia di David Hyde, un 22enne neozelandese in stage alle Nazioni Unite di Ginevra. Non potendosi permettere una stanza in affitto nella costosa città svizzera, e non percependo nemmeno un euro per il proprio tirocinio, ha deciso di dormire in una tenda pur di non rinunciare al proprio sogno. Una tenda piantata in un parco sul lungolago, a pochi passi dalla sede dell’Onu.
Anche io nel 2011 ho avuto la fortuna di fare uno stage presso la FAO, a Roma. Chiaramente senza alcun compenso né rimborso spese. Seppure non possa negare che l’esperienza è stata ampiamente formativa e importante, non dimentico che mi sono potuta “permettere” il tirocinio non retribuito solo perché avevo già un lavoro!
Un tirocinante alle Nazioni Unite – come oggi lo è David e come lo sono stata io – non riceve appunto nessun tipo di rimborso, contributo, o buono pasto. I dipendenti, al contrario, sono pagati profumatamente.
Non sarebbe giusto che le Nazioni Unite cominciassero a pagare i propri tirocinanti? Mai come oggi i giovani hanno difficoltà a trovare lavoro. Uno stage all’ONU appare giustamente a tutti come una grande opportunità, ma non dovrebbe trasformarsi in un lavoro gratuito soltanto per il prestigio dell’organizzazione, nata tra l’altro anche per promuovere ideali di giustizia e uguaglianza.
Con questa petizione chiedo pertanto alle Nazioni Unite di mettere in pratica le parole di Ban Ki-moon, e che gli Organismi Internazionali retribuiscano i loro stagisti.