Giochi, Rapporto Coop 2015: mercato illegale vale 23 miliardi di euro, e supera quello legale

Sono 15 milioni gli italiani che giocano, il 38,3% della popolazione adulta. La raccolta nel nel 2014 si è attestata a 84,4 miliardi di euro, ma la spesa effettiva – ovvero le giocate al netto delle vincite – è stata di 17,5 miliardi (lo 0,4% in più sul 2013). Sono i dati sull’andamento del mercato dei giochi che vengono riportati nel Rapporto Coop 2015 sui Consumi. In particolare – riporta l’Agimeg – si ricorda che “In testa alle preferenze degli italiani si confermano gli apparecchi da intrattenimento” ovvero newslot e videolottery. Ma nonostante questo segmento assicuri oltre la metà delle giocate, “il volume del gioco transitato attraverso questi apparecchi nel 2014 ha raggiunto i 46 miliardi di euro, in lieve calo rispetto al 2013”. La Lombardia è la regione in cui si registra la maggiore spesa procapite per gli apparecchi da intrattenimento, nel 2014 si è attestata a 212 euro. Di poco inferiore quella dell’Emilia Romagna (207 euro), seguono quindi Abruzzo (190 euro), Veneto (188 euro) e Liguria (180 euro). All’estremo opposto la Sicilia (77 euro), la Calabria (105), la Basilicata (110) e la Puglia (111 euro). Secondo il Rapporto Coop questa disparità “da un lato sembra ricordare che le somme giocate sono minori laddove minori sono le disponibilità economiche, ma in un altro senso può indicare la presenza di sacche ancora diffuse di gioco illegale”. E il Rapporto – informa l’Agimeg – lancia quindi l’allarme sulle dimensioni del mercato illegale: “Le stime più recenti accreditano di un valore di 23 miliardi di euro l’anno il gioco illegale: un giro d’affari persino superiore a quello del gioco legale”. In particolare si specifica che: “La piazza virtuale, quella delle migliaia di siti internet non autorizzati ad esercitare il gioco d’azzardo, è il principale veicolo di illegalità: nel 2014 su circa 55mila siti dedicati al gioco d’azzardo le segnalazioni ai Monopoli di Stato da parte della Polizia Postale per presunte irregolarità sono state 49 mila”.