EVASIONE MILIONARIA NEL SETTORE ITTICO

Terminato un altro capitolo dell’operazione “Perseo”. Dopo i sette arresti, eseguiti a marzo 2015, e i ventuno indagati, per la maggior parte chioggiotti e polesani, per associazione a delinquere finalizzata alla truffa – in un’indagine svolta congiuntamente al Nucleo Investigativo Carabinieri di Rovigo e di Adria ed iniziata nel 2013 – la Guardia di Finanza di Loreo ha
proseguito gli accertamenti sul versante fiscale nei confronti delle società utilizzate dai malviventi per acquistare tonnellate di pesce e altri prodotti alimentari da tutto il mondo, senza garantire il pagamento del corrispettivo. Tra le imprese truffate figurano, oltre ad aziende italiane, anche società cinesi, peruviane, inglesi, francesi e indiane. La truffa veniva perpetrata in molti casi utilizzando un sofisticato meccanismo fraudolento sulle procedure di pagamento internazionale “cd. CAD” (Cash Against Documents) il cui sistema prevede che il fornitore straniero spedisca la merce alla società nazionale e consegni i relativi documenti alla propria banca che ne cura la spedizione alla banca del cliente; infine il cliente finale, per entrare in possesso della documentazione indispensabile allo sdoganamento della merce, deve dare disposizione di pagamento del prezzo pattuito alla propria banca. Con diversi stratagemmi gli indagati riuscivano a entrare in possesso della documentazione prima del pagamento, ritiravano la merce e si dileguavano. In tale contesto i militari hanno ultimato due verifiche fiscali nei confronti di società del basso polesine operanti nel settore del commercio all’ingrosso diprodotti ittici. La lente di ingrandimento degli investigatori ha permesso di appurare che le due aziende, utilizzate dal sodalizio per le loro attività truffaldine, hanno omesso di presentare le dichiarazioni dei redditi, iva ed irap, risultando essere soggetti completamente sconosciuti al fisco. I finanzieri hanno minuziosamente ricostruito il volume d’affari conseguito dalle società negli anni dal 2010 al 2013, individuando ricavi sottratti a tassazione per un ammontare di oltre 7.850.000 euro, costi indebitamente dedotti per oltre 1.000.000 di euro, omesso versamento di ritenute fiscali per circa 125.000 euro ed iva evasa per oltre 1.000.000 di euro. Nel corso delle attività di polizia tributaria é altresì emerso che una delle società ha impiegato 21 lavoratori in nero. Al termine delle verifiche sono state denunciati, fra amministratori di fatto e di diritto, dieci persone per i connessi reati fiscali e inviate diverse segnalazioni nei confronti di vari soggetti economici, completamente sconosciuti al Fisco, ai vari Reparti del Corpo. L’intervento si colloca in una mirata attività della Guardia di Finanza rodigina tesa a contrastare efficacemente quelle attività criminali con evidenti riflessi di carattere fiscale, che causano ingenti danni oltre che all’erario a quegli operatori del settore che lavorano rispettando le regole.