Revival Rifiuti 2.0

La nuova ondata di rifiuti, ai bordi delle strade, nei cassonetti strabordanti, nelle aree adibite a verde, (salvo qualche rara eccezione!), dovrebbero farci comprendere in quale sorta di incubo, Messina stia continuando a vivere, senza alcunché di sensato o di salvabile, malgrado tantissimi cittadini onesti, si siano rimboccati ahimè, invano le maniche, per ripulire moltissime zone da nord a sud, disorientati ma capaci, delusi ma volenterosi, di volere bene alla propria terra, a differenza dei soliti chiacchieroni farneticanti, che non riescono né ad assolversi, né a trovare un piano ben definito per uscire da questo caos emergenziale.

Fortunati noi, se i giornali nazionali e stranieri, puntano il dito su Roma, con ogni sorta di epiteto, perché se i riflettori sarebbero puntati su Messina, anche questo triste primato, sarebbe alla lunga superato dalla nostra deturpata città.

Qualcuno ha idea, giungendo nei pressi della SS 114, subito dopo lo sbocco autostradale di San Filippo, quale puzza nauseabonda si riversi su quel tratto di strada che fa capo al Villaggio di Contesse? E qualcosa di mortificante, nauseabondo, un filtro che salta su per le narici, e non ti lascia più, un fetore innaturale che devasta un intera zona, un qualcosa di putrefatto che avvolge abitazioni, negozi, supermercati, Bar e ristoranti, che si avverte anche solo passando a bordo delle auto o sui mezzi di trasporto pubblico, ma non si capisce a cosa si debba, questa indecorosa scia irrespirabile, con il quale da due giorni a questa parte, i residenti del luogo sono costretti a mandar giù consapevolmente.

Cosa dobbiamo fare per raggiungere un certo livello di decoro, oltre al potenziale rischio dei rifiuti lasciati a marcire sotto il sole, con questo caldo settembrino e i picchi comunque alti della temperatura durante le ore del giorno? Come si può combattere l’inefficienza attuale che mette gravemente a repentaglio la salute di tutti, in special modo quella dei nostri ragazzi e bambini, con la riapertura delle scuole? Dovremmo munirci di mascherine antipolvere per affrontare ogni benedetto giorno questa deriva identitaria?

Salvatore Piconese Comm.Prov. MSFT