Per Cgil Messina è grave che nella riunione odierna a Palazzo Zanca sul taglio delle risorse sanitarie si siano registrate molte assenze: mancava la stragrande maggioranza dei sindaci, presenti solo i manager del Papardo e dell’Irccs e i deputati Panarello e Laccoto. “Con rammarico – dichiara Oceano – dobbiamo registrare la troppa distrazione della politica e degli amministratori sul sistema sanitario del nostro territorio”.
“A rischio il diritto alla salute dei messinesi”, denuncia ancora la Cgil di Messina che contesta fortemente la riduzione delle somme per la spesa del personale alle Aziende sanitarie del territorio.
“Queste decisioni taglieranno oltre il sopportabile l’offerta sanitaria nella nostra provincia, non garantiranno una tutela della salute adeguata ai cittadini e metteranno a rischio i livelli occupazionali", ribadisce il segretario generale della Camera del Lavoro, Lillo Oceano che sottolinea l’importanza delle azioni da mettere in campo a livello politico ed amministrativo per recuperare le risorse sottratte dal decisore regionale, pretendendo una programmazione sanitaria adeguata ad assicurare ai messinesi un’offerta sanitaria capace di garantire la tutela della salute allo stesso livello degli altri territori. Appare evidente – fa presente Oceano – come ancora una volta è stato effettuato un mero calcolo ragionieristico senza tenere in alcun conto dei dati epidemiologici e demografici. Per la Cgil appaiono incomprensibili i criteri che hanno determinato la scelta operata dalla Regione, soprattutto se si pensa che altre realtà sanitarie della regione, non certamente di eccellenza, sono state invece fortemente premiate.
Cgil Messina mette in evidenza gli effetti dei tagli in un contesto che vede l’assoluta mancanza di potenziamento della medicina sul territorio e l’inevitabile intasamento dei pronti soccorso.
Il taglio sulla spesa per il personale pari a 10.741.000 euro necessariamente – si fa presente – andrà pesantemente a colpire le aspettative di assunzione a tempo indeterminato dei vincitori di concorso e dei precari ma inevitabilmente avrà delle pesanti ricadute sul piano dell’offerta di salute al territorio: senza le risorse sufficienti infatti verrà a mancare il personale necessario a soddisfare le esigenze complessive della sanità per la popolazione.
Occorre ristabilire immediatamente per le aziende penalizzate integralmente il tetto di spesa dell’anno 2011, questa la richiesta che la Camera del Lavoro porta sui tavoli regionali.