Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Caserta ha posto in esecuzione l’ordinanza di custodia cautelare, emessa del G.I.P. del Tribunale di Santa Maria C.V., su richiesta della locale Procura, applicativa della custodia in carcere e degli arresti domiciliari nei confronti di:
-RAIMONDO Raffaele, nato a Grazzanise il 01.09.1964 (custodia cautelare in carcere),
-VALLETTA Antonio, nato a Capua il 16.06.1960 (arresti domiciliari); funzionari dell’INAIL in servizio presso la sede provinciale di Caserta dell’Istituto. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario in capo agli indagati per i delitti di truffa e tentata truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, perpetrata a danno dell’ente assistenziale, nonché di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio (artt. 640-bis e 319 cp). Le articolate investigazioni, delegate al Nucleo di Polizia Tributaria della GDF di Caserta, sono consistite nell’esame di copiosa documentazione e nell’audizione di numerose persone informate sui fatti e hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione di contributi di natura assistenziale in favore di 96 soggetti, fra il 2013 e il 2014. È stato in tal modo disvelato un sistema truffaldino ai danni dello Stato, consistito nella fraudolenta variazione, ad opera dei due funzionari INAIL, di voci negli "statini paga" di soggetti collocati in pensione per invalidità. In particolare, i due indagati hanno provveduto a modificare i dati retributivi delle rendite consolidate (spettanti a coloro che hanno un grado di inabilità permanente) e della misura degli assegni di incollocabilità (riferiti agli invalidi del lavoro che si trovino nell’impossibilità di fruire dell’assunzione obbligatoria), nonostante l’assenza di qualsiasi presupposto giustificativo. In tal modo, l’INAIL procedeva a erogare rendite e/o assegni di incollocabilità, con i relativi arretrati, procurando l’ingiusto profitto in capo ai beneficiari, per un ammontare complessivo superiore ai tre milioni di euro. Analogo sistema truffaldino, in favore di ulteriori dieci soggetti, per un totale di oltre 160 mila euro, è stato bloccato per effetto del tempestivo intervento determinato dalle indagini in corso. Dalle indagini è altresì emersa la corruzione di uno dei funzionari, atteso che lo stesso -è stato accertato- per modificare i dati retributivi delle rendite in favore di due beneficiari, ha ricevuto dai medesimi ca 15 mila euro, vendendo così la propria funzione pubblica e piegandola a biechi interessi privati, con grave danno per l’erario dello Stato e l’immagine della Pubblica Amministrazione. La Procura di Santa Maria Capua Vetere altresì ha chiesto ed ottenuto dal giudice per le indagini preliminari il sequestro preventivo di somme di denaro nei confronti dei beneficiari delle prestazioni, fino a concorrenza, per ciascuno di essi, dell’importo illecitamente percepito, nonché il sequestro di somme di denaro e di beni nei confronti degli indagati sino a concorrenza dell’importo complessivo illecitamente sottratto all’ente previdenziale (oltre tre milioni di euro).