FIP SICILIA, METAFORA DI UNA GIUSTIZIA NEGATA

Il fatto. Lunedì 16 novembre – Palermo-Mazara, tir in fiamme a Capaci: autostrada bloccata. Il mezzo pesante, che trasportava del pesce, è andato a fuoco nella corsia in direzione del capoluogo. Sul posto polizia stradale, Anas e vigili del fuoco. Lunga coda di auto in entrambe le direzioni.
Paura sulla Palermo-Mazara del Vallo. Intorno alle 17,30 un tir è andato in fiamme nella corsia in direzione Palermo, poco prima dello svincolo per Capaci, all’altezza della stele in onore di Falcone. L’autostrada è rimasta bloccata in entrambe le corsie. Sul posto le pattuglie della polizia stradale, il personale dell’Anas e i vigili del fuoco. "Si tratta di un camion che trasporta pesce andato in autocombustione", fanno sapere dalla Polstrada. Dopo circa un’ora i pompieri hanno domato le fiamme, non ci sono stati feriti. L’uscita obbligata – per i veicoli che viaggiano in direzione nord – è allo svincolo di Carini, per riprendere l’autostrada A29 a Capaci, passando per la strada statale 113. "Fino a quando – dicono dall’Anas – il relitto del mezzo pesante non sarà stato rimosso". Solo intorno alle 20,45, dopo più di tre ore dall’incendio, la circolazione in autostrada è stata ripristinata. Solo intorno a mezzanotte la situazione è tornata alla normalità.
Tratto dal sito Palermo Today.it

Non è detto che le perle di saggezza prodotte dal Comitato regionale della Federazione pallacanestro e dai suoi organismi giudicanti non diventino, prima o poi, un classico nel suo genere, magari per il bizzarro modo di vedere le cose che la realtà ci offre, come nel caso che andremo a commentare e che vede come scenario il drammatico incendio di un Tir sull’arteria stradale Palermo-Mazara del Vallo e come vittima sacrificale, i ragazzi dell’Under 20 dello Sport è Cultura Patti che, impossibilitati a raggiungere il palazzetto di Trapani, per la gara con la Virtus – essendo loro bloccati a Capaci – si sono visti dati dal giudice sportivo, Francesco Origlio, non solo la partita persa 20 a 0 ma anche una ammenda di 80 euro alla società, per la mancata presentazione in campo. Giuro che è vero, come riporta il comunicato ufficiale del giudice sportivo regionale n° 65 – Omologazione delle gare del 15 novembre 2015. http://www.fip.it/public/23/ComunicatiUff/cu_191_gs_u20m_181115r.pdf Dunque, a dare retta al comunicato del giudice Origlio, Trapani – Sport è Cultura Patti si sarebbe dovuta disputare domenica 15 novembre. Non è una precisazione da poco, visto che la realtà della storia dirà che era prevista per lunedì 16 (domenica era impossibile, dato che la società pattese era attesa alla sfida della C/silver con il Milazzo, come possono testimoniare spettatori, arbitri e addetti al tavolo…). Una svista? Una dimenticanza? Un piccolo errore del giudice? Mah, questo lasciamolo giudicare alla Federazione e al Coni … Torniamo alla vicenda “partita persa”. E’ lunedì 16 novembre e i ragazzi del Patti impegnati la mattina con la scuola si mettono in viaggio per raggiungere Trapani alle ore 14, ci sembra una scelta più che giustificata… salvo poi, appunto, causa incendio del Tir, rimanere bloccati per ore, come tantissimi altri automobilisti, a Capaci. Quando il dirigente ha compreso la gravità della situazione ha avvertito la società del Trapani, facendo presente che erano impossibilitati a raggiungere il palazzetto. Ma a quanto pare non è stato sufficiente, visto l’esito… Vi raccontiamo questo perché su una notizia di cronaca, apparsa su tutti giornali e siti siciliani per i gravi disagi provocati alla circolazione e agli automobilisti, bloccati per molte ore, come documentato da Polstrada e Anas, non ci sarebbe neppure motivo di soffermarci, se non ci fosse l’ennesima perla del Comitato gestito da Antonio Rescifina: che con molta generosità e un pizzico di ironia chiameremo “non cospirazioni” ai danni dello Sport è Cultura Patti, ma interferenze, storpiature, rumori parassiti. Ma gli organi di giustizia sportiva del presidente Rescifina non comprendono la questione regalando così alla cronaca sportiva l’ennesima perla che per certi versi diremo “trattasi di costanti sostituzioni e sovrapposizioni della realtà con fonemi, parole, e frasi che esulano dal contesto logico della storia di base stravolgendone il senso". Questo ci riporta al caso Rescifina. Un caso davvero singolare se non ci fosse l’ennesima caduta di stile. Il cortese presidente del Comitato siciliano, una volta di più, è sordo alla logica: lui ha una sua visione e guai a chi la mette in dubbio. Lui è Rescifina, io chi cavolo sono se non un suo noiosissimo critico che ama solo la verità. Non ho neppure uno straccio di carica pubblica, come invece il nostro cortesissimo Presidente e il solerte giudice sportivo. Le loro decisioni raccontano indirettamente – come direbbero nei servizi di coda dei Tg più importanti – "La gestione dei campionati, delle società, dei tesserati, delle informazioni sulla percorribilità delle Autostrade in concessione – compresi i lavori in corso, gli incidenti, gli ingorghi, ecc… – è di esclusiva competenza di tale autorità sportiva”. Embè?. Di che vi lamentate? Ragazzi dello Sport è Cultura Patti siete giunti in orario a destinazione per onorare l’impegno con il Trapani? No. E allora è giusto che vi beccate il 20 a 0. C’era il Tir in fiamme!!! Embè? Dovevate saperlo prima che sulla Palermo-Mazara del Vallo ci sarebbe stato un blocco stradale, causa incendio. Non avete scuse. Così funzionano le cose in Fip Sicilia. Guai ai critici del presidente. Lui è Rescifina, quello più figo di tutti, quello che sfodera le frasi sfuggenti, cerimoniose, passerelle sdrucciolevoli che fanno precipitare la Federazione regionale nell’ineffabile. Lui è, noi subiamo. Che importa se quelli dello Sport è Cultura sono disinformati da quelli delle Autostrade? Il problema è che devono giocare anche quando non possono, devono essere in due luoghi diversi all’occorrenza, in cielo, in terra e in quel di Trapani, se lo decide un giudice. Ma nell’elegante trama che parte da Palermo e finisce nella sportività di Trapani che si prende la vittoria a tavolino, pur sapendo del blocco stradale, le balle di cui sopra diventano "gli inconvenienti segnalati dall’utente Sport è Cultura Patti". E naturalmente in questa folla di colpi di scena c’è pure qualche diritto negato, è il caso dei ragazzi dell’Under 20 di Patti. Partiti all’uscita di scuola, intrappolati dal traffico a Capaci e sanzionati da un giudice con tanto di ammenda. Loro vorrebbero giustizia, non dal giudice di Berlino, ma da Coni e Federazione italiana pallacanestro "qualunque sia la spesa da sostenere". Che la smettessero di giocare sulla loro pelle "come Rescifina capira", se qualcuno più importante di lui lo porterà a ragionare. Perché in certi casi solo il vertice del Sistema Sport (CONI) può ridare valore alla parola etica. Vedrete, troveranno presto una soluzione. Solo così tutta questa storiella apparterà alla storia.