E’ in arrivo una Natale finalmente positivo, con una crescita complessiva dei consumi dell’1,3% rispetto allo scorso anno, grazie anche all’aumento dell’1,6% dell’ammontare delle tredicesime. Di conseguenza la spesa per i regali (10 miliardi, 166 euro a persona), crescerà del 5% in più del 2014. Sono buone notizie, insomma, quelle illustrate dal responsabile dell’Ufficio Studi, Mariano Bella, nel corso della tradizionale conferenza stampa convocata a Roma da Confcommercio per fare il punto sulle spese di fine anno. Certo, i livelli pre-crisi restano ancora lontani (per dire: i consumi saranno comunque inferiori del 3,5% sul 2008 e la spesa per i regali addirittura del 30% rispetto al 2009), ma i dati parlano comunque chiaro: anche se fragile, la ripresa c’è e l’incubo terrorismo non dovrebbe sconvolgere tutto, perlomeno nel breve termine. Secondo l’Ufficio Studi, infatti, nel secondo trimestre dell’anno in corso il reddito disponibile e i consumi sono cresciuti rispettivamente di 134 euro e di 65 euro rispetto al minimo toccato tra aprile e giugno del 2014, e se il trend in atto dovesse continuare si toccherebbero +435 e +460 euro rispettivi a fine 2016. Bene, in questo senso, anche i provvedimenti contenuti nella legge di stabilità, grazie ai quali sono disponibili circa 5 miliardi di maggiori redditi da spendere in consumi. Tornando alle spese per il Natale, da sottolineare alcune percentuali interessanti: resta alta, il 73%, la percentuale di quanti prevedono una festa dismessa, anche se l’86% effettuerà regali. E se il 52,5% ritiene i regali una spesa piacevole, ad aspettare gli ultimi giorni per farli sarà il 37,3% contro il 47,3% nel 2014. Infine, l’ICC relativo a ottobre, che fa segnare un -0,3% rispetto al mese precedente ma un +1,2% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Bene turismo, mobilità e comunicazioni, male alimentari e bevande.