Si lavorerà di più e le pensioni saranno più basse. Questo in sintesi il Boeri pensiero. E dove è la novita’? Il passaggio dal sistema pensionistico retributivo (80% dell’ultimo stipendio) a quello contributivo (si riceve quanto si versa) non poteva che portare a pensioni più basse. E’altrettanto ovvio che con l’allungamento della aspettativa di vita si allunga il periodo lavorativo. Nulla di nuovo all’orizzonte, dunque. Le considerazioni di Boeri sono relative a una crescita del PIL dell’1% ma, visto che il presidente dell’Inps da un po’ di tempo a questa parte ha assunto le funzioni, de facto, di ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, potrebbe chiedersi perchè il nostro Paese non è appetibile dal punto di vista degli investimenti e fare delle proposte di merito per aumentare il PIL. A questo proposito ricordiamo quanto ci è stato detto in un convegno, in merito ai tempi di realizzazione di un impianto di produzione di pasta fresca negli USA, da parte di un imprenditore italiano: tra la posa del primo mattone all’uscita del primo camion erano passati 9 (dicasi nove) mesi! Lo stesso imprenditore ha combattuto anni per realizzare l’ampliamento dello stabilimento in Italia. Sarebbe il caso di dedicarsi a sciogliere lacci e laccioli che frenano la nostra l’economia.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc