Potrebbe diventare una nuova importante opportunità di lavoro per le donne italiane (ma anche per gli uomini) che hanno famiglia e non possono dedicarsi alla cura di una persona anziana 24 ore su 24, andando a vivere giorno e notte presso il suo domicilio. È la ‘badante di condominio’, la nuova professione nel campo dell’assistenza familiare a domicilio introdotta dal Comune di Milano a fine luglio e divenuta presto una figura molto amata dagli anziani e dagli stessi operatori.
La ‘badante di condominio’ opera a Milano in contesti di fragilità sociale dove gli anziani vivono soli e sono per lo più inquilini di case popolari. La sperimentazione, totalmente coperta con risorse del Comune (100.000 euro fino al 31 dicembre 2015), impiega attualmente 15 assistenti familiari: 8 sudamericane, 2 rumene, 1 senegalese e 2 italiane che si occupano complessivamente di 97 persone (5 o 6 anziani ciascuna). Sono presenti in otto quartieri di edilizia popolare della città: Quarto Oggiaro (vie Lopez e Pascarella), Niguarda (via Ciriè e via del Tamigi), Città Studi e Piazzale Dateo (via Lulli e piazzale Dateo), Corvetto e Taliedo (via Polesine e via Salomone), Stadera e Gratosoglio (via Barrili e via Baroni) e Barona (via Teramo).
‘’Da alcuni mesi – spiega l’assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino – stiamo sperimentando questo nuovo modo di assistere gli anziani a domicilio in cui crediamo moltissimo. Si tratta di una nuova azione concreta per i quartieri popolari dove già operano assistenti e custodi sociali. C’è stata qualche esperienza pilota in Emilia, ma tra le grandi città Milano è la prima a sperimentare un servizio così strutturato. La badante di condominio lavora con persone anziane fragili perché sole, fornendo assistenza a più persone facendo piccole commissioni, tenendo loro compagnia e facilitando la gestione delle attività quotidiane. Ad oggi sono 16 i condomini in cui forniamo assistenza, ma nei prossimi mesi vogliamo arrivare a 48-50. Abbiamo iniziato rispondendo alle necessità di anziani fragili e in condizioni economiche disagiate fornendo la badante gratuitamente – conclude Majorino – ma intendiamo estendere questa possibilità anche a chi, nella possibilità di compartecipare alle spese, vorrà avvalersi di questo servizio”.
Le mansioni della badante di condominio prevedono interventi di assistenza, anche non continuativa, a persone autosufficienti e non, incluse attività connesse alle esigenze di vitto e pulizia della casa; piccole commissioni; monitoraggio e controllo attivo, supervisione e tutoring familiare.
L’integrazione di questa figura con gli altri servizi attivati consente di porre in primo piano il nucleo familiare, supportandolo e favorendo il più possibile l’autonomia e alleggerendolo nella gestione delle attività quotidiane.
Le assistenti familiari sono in servizio dal lunedì al venerdì con un’impegnativa oraria complessiva di 24 o 30 ore. Le 15 badanti sono inquadrate al livello B Super del CCNL del Rapporto di Lavoro Domestico e il costo orario previsto a carico dell’Amministrazione comunale è di 12,00 euro (Iva esclusa).
Nel corso del 2016 il servizio sarà esteso ad altri 14 condomini con il coinvolgimento complessivo di 29 condomini di circa 250 persone. La spesa prevista, su base annua, è di circa 585.000.
Da un anno e mezzo è attivo lo sportello comunale CuraMi per la ricerca di assistenti familiari (badanti, tate, educatrici per persone con disabilità) e per l’impiego di personale. Delle 8.531 badanti selezionate, 4.252 sono sudamericane (50%), 1.559 dell’Europa dell’Est (18%), 936 asiatiche (11%), 797 Europa (9%) e 484 africane (6%). Le italiane sono 503 (6%).
Per la ricerca di una assistente familiare (badante o tata) e per proporre la propria candidatura anche per questa nuova figura di badante di condominio è possibile contattare www.curami.net o (02) 4029 76437644 o scrivere a info@curami.net.