Il 40,3% dei pensionati percepisce un reddito da pensione inferiore a 1.000 euro al mese, un ulteriore 39,1% tra 1.000 e 2.000 euro; il 14,4% riceve tra 2000 e 3000 euro mentre la quota di chi supera i 3.000 euro mensili è pari al 6,1% (4,7% tra 3.000 e 5.000 euro; 1,4% oltre 5.000 euro).
Sono i dati forniti dall’Istat in un report su pensioni e pensionati relativo al 2014.
“Il 25,7% delle pensioni – dice l’Istituto – è di importo mensile inferiore a 500 euro (incidendo per il 6,9% sulla spesa pensionistica complessiva) mentre il 39,6% ha un importo tra i 500 e 1.000 euro. Al crescere degli importi diminuisce la quota dei trattamenti erogati: il 23,5% dei trattamenti ha un importo compreso tra 1.000 e 2.000 euro mensili, l’8,0% tra 2000 e 3000 euro, il 3,2% supera i 3.000 euro mensili. Gli importi erogati agli uomini sono mediamente più elevati di quelli percepiti dalle donne: redditi fino a 500 euro sono erogati all’11,3% dei pensionati, contro il 13,6% delle pensionate mentre il 9,7% degli uomini riceve un ammontare superiore ai 3.000 euro mensili, contro il 2,9% delle donne”.
“In oltre i tre quarti dei casi (75,8%) – conclude – i titolari di pensioni sociali percepiscono redditi di importo mensile inferiore a 1.000 euro (il 39,1% non supera i 500 euro). La quota scende a meno della metà tra i pensionati di invalidità, anche civile (rispettivamente 37,1% e 40,9%) e a circa un terzo tra i titolari di pensioni di vecchiaia (28,9%) e tra i superstiti (33,6%). Escludendo i beneficiari di pensioni sociali, la quota più elevata di redditi che non superano i 500 euro si registra tra i titolari di pensioni di invalidità civile: sono il 23,6 contro il 21,2% registrato per le indennitarie, il 7,9% dei superstiti, il 4,8% di quelle di vecchiaia e il 4,7% delle pensioni di invalidita’ (Prospetto 12). I titolari di pensioni di vecchiaia (il 26,8%), di pensioni indennitarie (27,5%) e i pensionati di guerra (34,0%) prevalgono invece nelle classi di reddito pensionistico superiori a 2.000 euro mensili”.