Natale 2015: cresce fiducia, ma ripresa è modesta

Il Natale 2015 sarà all’insegna della voglia di festeggiare, non della paura: ma i segnali di ripresa, che pure ci sono, restano inferiori alle aspettative. I consumi complessivi – inclusi consumi alimentari, turistici, per i regali e per le altre spese personali – si attesteranno infatti sui 25,6 miliardi, appena 231 milioni in più dello scorso anno: una variazione all’incirca dello 0,9%. La buona notizia è che il timore di attacchi terroristici, a seguito dei fatti di Parigi, non ha avuto gli effetti temuti sui consumi di beni né, soprattutto, su quelli turistici degli italiani, anche se rimane l’incognita degli arrivi di turisti stranieri.

La spesa per i regali – La spesa media delle famiglie per i doni sarà di 256 euro, in linea con lo scorso anno. La crisi si sente ancora: un italiano su tre, infatti, spenderà per i regali un budget massimo di 100 euro. Il desiderio di lasciarsi la recessione alle spalle e ripartire si rifletterà invece soprattutto sulle scelte per i regali. Sotto l’albero non mancheranno sorprese, prima di tutto per i più piccoli (43%), tra libri (17%), capi d’abbigliamento (15%), giochi di una volta (11%), giochi tecnologici (10%), trenini, bambole e macchinette (9%), costruzioni (7%), giochi di società (7%). Ma anche i più grandi quest’anno regaleranno e si regaleranno qualcosa, con qualche taglio rispetto allo scorso Natale. I primi a vedersi ridurre il numero di regali saranno i parenti: il 17% degli intervistati, infatti, indica di voler risparmiare sui loro regali. Seguono, nella classifica dei ‘tagli’, gli amici (indicati dal 15%), e “se stessi” (15%), in nome di un risparmio equo e solidale. Andrà meglio ai coniugi e ai partner (9%), mentre un generoso 5% del campione ha dichiarato di non prevedere di ridurre la spesa per i regali.
Gli acquisti – Quanto agli acquisti più gettonati, tra grandi e piccoli, il cibo ed il vino si confermano al primo posto (77%), seguiti da libri (55%), capi d’abbigliamento (52%), giocattoli (46%), profumi e cosmetici (40%), prodotti tecnologici (30%), elettrodomestici e mobili (15%), viaggi (15%), buoni d’acquisto (11%), gioielli (10%), cofanetti-vacanze (9%), auto, moto e scooter (5%). E tra i regali tecnologici audio-video, di telefonia, tv e computer, continuano ad imporsi gli smartphone (54%), seguiti da tablet, ipad e phablet (28%), lettori ebook (22%), televisori ultra hd (8%) e console per videogiochi (13%).

Regali low cost, di qualità, riciclati e aziendali – La convenienza per le prossime festività sarà il primo parametro di riferimento nella scelta dei regali (57%), mentre il 24% privilegerà la qualità. Ma il Natale sarà per molti anche un’ottima occasione per rimettere in circolazione regali ricevuti e poco graditi: il 44% del campione intervistato ha infatti ammesso di riciclare regali, qualche volta (21%), abitudinariamente (8%) o soltanto per risparmiare (15%). Finita, invece, l’era dei regali aziendali: solo il 18% dichiara di ricevere regali dall’azienda in cui lavora, mentre oltre il 40% dichiara di non riceverlo più.

I canali distributivi – Quanto alla tipologia di esercizi commerciali scelti per effettuare gli acquisti di regali, perde notevolmente terreno la grande distribuzione organizzata (passata dal 2007 al 2015 dal 50 al 39%), mentre “tiene”, nonostante i sette anni di crisi e l’aggressività dell’eCommerce (che passa al 27% dal 7% del 2007), la distribuzione tradizionale, tra negozi (17%), mercatini (13%) e piccoli esercizi gestiti da stranieri (2%).

Le tredicesime – ad acquistare, questo Natale, saranno soprattutto i 32 milioni di italiani che percepiscono la tredicesima. Dalla stima aggregata della spesa, basata sugli orientamenti espressi dagli intervistati, emerge come, a fronte di un lieve incremento del valore complessivo delle tredicesime ricevute, pari a poco più di 42 miliardi di euro (lo 0,5% in più rispetto al 2014), si dovrebbe manifestare un incremento della spesa per acquisti di poco meno di 200 milioni, dovuta esclusivamente agli acquisti di regali, per circa 480 milioni, che riequilibra la diminuzione di 300 milioni delle spese per casa e famiglia. Anche la voce “saldare conti in sospeso e mutuo” impegnerà una parte minore di tredicesima. Nonostante questo rimane purtroppo elevata (il 61%) la quota complessiva del monte tredicesime che sarà erosa dalle spese fisse: il 35% andrà per le spese per la casa e la famiglia, il 18% per saldare i conti in sospeso e infine l’8% per le rate del mutuo.

Dove si festeggia – Il Natale è sempre meno ‘con i tuoi’. Anche se la casa continua ad essere il luogo di elezione per le celebrazioni della Vigilia e del Natale, cresce il numero di italiani che festeggerà fuori: il 5% dei nostri concittadini taglierà il panettone in un ristorante, più del doppio dello scorso anno (2%). In aumento anche le persone che trascorreranno la festa in vacanza, all’estero o in Italia: quest’anno sarà il 5% (3% all’estero, 2% in Italia), contro il 3% delle feste 2014. Molti passeranno il Natale lavorando: lo segnala il 2%, il doppio delle feste dell’anno passato. Cresce anche la quota di chi non festeggia affatto, che triplica passando dal 2 al 6%. In media, ogni famiglia spenderà per la cena della Vigilia e/o per il pranzo di Natale 99 euro, 5 in più dello scorso anno, ma ancora 12 euro in meno rispetto al periodo precedente alla crisi. La spesa media cresce al Sud (118) e al Centro (112), mentre è inferiore al Nord (83).
Le decorazioni – Albero e Presepe sono quasi immancabili nelle case del Bel Paese: almeno una delle due decorazioni tipiche sarà presente nel 75% delle abitazioni: il 42% degli intervistati farà addirittura entrambi, un dato in aumento sul 39% rilevato in occasione dello scorso Natale. Tra i rimanenti, il 14% metterà solo qualche addobbo natalizio, mentre il 9% prevede nulla. Tra le due decorazioni tradizionali, è comunque l’albero che resta “in cima” alle preferenze degli italiani: lo farà il 73%, contro il 46% che ha intenzione di allestire un Presepe. A scegliere l’Albero sono soprattutto i residenti di Centro e Nord Est e le coppie, mentre il Presepe convince soprattutto nel Sud e nelle Isole: a fare entrambi, invece, saranno soprattutto le coppie con figli.
Le vacanze: spesa e durata – Tra il 22 dicembre ed il 6 gennaio di quest’anno si metteranno in viaggio ben 11,6 milioni di italiani (il 26% dei maggiorenni), il dato più alto dal 2007, per una spesa media di 647 euro a persona: un dato in aumento sul 2014, ma ancora decisamente inferiore a quello pre-crisi, che era di 694 euro. Insomma, l’effetto delle tensioni internazionali sul turismo appare contenuto, anche se si profila un maggior grado di preoccupazione nei confronti del Giubileo: sono infatti il 17% – 7,5 milioni – gli italiani che vorrebbero visitare Roma in occasione dell’avvio dell’Anno Santo ma che confessano di essere trattenuti dal timore. Complessivamente, sulle vacanze degli italiani pesa più il budget che la paura: i nostri concittadini si muoveranno di più ma con una certa attenzione: la durata media scende a 6,1 giorni da 6,3 dello scorso anno (era 6,8 nel 2007). Una scelta probabilmente in sintonia con l’atteggiamento ancora prudente sul pieno recupero della situazione economica e, nello stesso tempo, con il desiderio di fare qualcosa di nuovo ma entro limiti ben definiti.

Dove si pernotta – Le promozioni e l’abbassamento generale dei prezzi favoriscono alberghi e pensioni: il 26% degli intervistati sceglierà questo tipo di alloggio, rispetto al 23% registrato lo scorso anno, anche grazie alla revisione al ribasso di costi di pernottamento e servizi operata dagli imprenditori del settore. Si tratta dell’unica forma ricettiva che mette a segno una crescita. Cala infatti la quota di persone che saranno ospiti presso amici o parenti (che passa dal 31% al 28), e diminuiscono anche gli italiani che opteranno per il soggiorno in una casa in affitto, bed & breakfast, ostello: il 16% contro il 20% del 2014. Scende dal 17% al 16% pure la percentuale di chi trascorrerà le vacanze natalizie nella seconda casa di proprietà, mentre è in diminuzione dal 9% all’8% la quota di vacanzieri che si orienterà verso campeggi, camper, villaggi, agriturismo ed altre strutture all’aria aperta.
Con chi si viaggia – Gli italiani partiranno soprattutto in compagnia del partner (il 37% rispetto al 35% del 2014) e della famiglia (il 36% rispetto al 37% dello scorso anno). Scende la voglia di trascorrere le festività natalizie insieme agli amici: segnala questa scelta il 19% del campione rispetto al 21% del 2014. Mentre uno stabile 5% non rinuncia ad un viaggio in solitudine e sale dal 2% al 3% la preferenza di un viaggio con un gruppo organizzato.
Le modalità di organizzazione – Sul fronte delle modalità di organizzazione del viaggio emergono alcune novità: diminuisce dal 42% al 38% di quest’anno la quota di italiani che afferma di prenotare il viaggio, o una parte del viaggio, da solo, mentre cresce dal 9% al 10% la fetta di coloro che si affiderà ad un viaggio organizzato (tour operator, agenzia viaggi, altro). Sono in calo dal 15% al 13% anche i vacanzieri che partiranno senza prenotare, mentre è piuttosto stabile (dal 28% al 27%) la parte di chi opterà per la casa di proprietà/di amici e parenti. Infine, cresce di ben 5 punti, dal 6% all’11%, il segmento di chi acquisterà un’offerta last minute.

Le destinazioni – L’Italia rimane la meta preferita dai vacanzieri: la sceglie il 70% degli intervistati (era il 74% nel 2014), ma emerge una leggera ripresa dell’estero rispetto all’anno scorso: sale dal 20% al 23% la quota di italiani che opterà per un viaggio in Europa ed è in salita dal 6% al 7% chi sceglie altre destinazioni. Le vacanze di Natale e Capodanno 2015 degli italiani saranno all’insegna di cultura e città d’arte per il 35% degli italiani come lo scorso anno, mentre perde leggermente quota la voglia di montagna scelta dal 27% del campione contro il 29% del 2014. La voglia di mare (14%) e terme d’inverno (9%) piace agli italiani e salgono dal 2% al 5% anche le preferenze per i viaggi avventurosi. Scendono, infine, dall’11% all’8% i fan della campagna.