DIAMO A FRANCANTONIO QUEL CHE è DI FRANCANTONIO

di Nicola Currò

La nube nera addensatasi su Messina avrebbe dovuto allarmarci, invece da romantici abitatori dell’isola più bella del mondo quali siamo (nonostante il comunista Vecchioni l’abbia definita una merda!) la nostra attenzione l’abbiamo focalizzata sugli sbuffi di cenere eruttati dall’Etna; abbiamo inondato i social con ogni genere di foto che immortalava il fungo lavico e ognuna di esse è stata rigorosamente accompagnata da commenti così teneri da provocare quasi un collasso glicemico.

La nube nera addensatasi su Messina avrebbe dovuto allarmarci, invece i sismologi hanno fatto di tutto per tranquillizzarci. Così, proprio nel momento in cui l’attività del vulcano più bello del mondo (Vecchioni si è ben guardato dall’affermare “l’Etna è un vulcano di merda” fin quando è stato sull’isola, ché con i vulcani si scherza poco!) cominciava a scemare, Messina è rimasta vittima di un potentissimo terremoto… politico!

Dopo diciannove mesi di ritiro forzato, ecco che il Francantonio nazionale sbuffa peggio dell’Etna e scuote prepotentemente un panorama politico che in città aveva assunto i connotati di un grigio pomeriggio autunnale trascorso sul divano a guardare la televisione. Diciannove mesi durante i quali, tranne qualche interessante eccezione, il vuoto politico e rappresentativo che caratterizza Messina si è palesato in modo evidente e drammatico; diciannove mesi durante i quali nessun problema della città è stato risolto, nessuna idea interessante è stata elaborata per il futuro di Messina e tanto meno qualcuno si è preso la briga di proporre un progetto politico in grado di rimettere in moto una città al collasso. E anche se qualcuno ha tentato di proporre qualcosa di positivo per la città, finora ha avuto poco spazio e poco risalto da parte dei media cittadini.

Francantonio Genovese è tornato alla ribalta della politica cittadina e tutti sono lì a stracciarsi le vesti. I benpensanti in servizio permanente scrivono, commentano, segnalano l’immoralità insita nel passaggio a Forza Italia però, pensandoci bene, Genovese sta facendo alla luce del sole quel che altri compiono nel buio delle loro segreterie. Sarebbe bene non dimenticare alcuni importanti fatti e aver sempre chiaro che alle ultime elezioni chi ha votato PDL oggi si ritrova con deputati che sostengono Renzi e il PD; l’on. D’Alia, che guida un partito centrista, è stato il principale sponsor e fautore della presidenza Crocetta, ovvero la peggiore presidenza che la Sicilia abbia mai avuto; a Messina UDC, FI, PD, DR e NCD tutti sostengono in modo spudorato Accorinti e la sua giunta.

Al peggio dunque non c’è mai fine e pensando alla vicenda Genovese vien proprio da dire: chi è senza peccato scagli la prima pietra… se ne ha il coraggio!