Un campionato di C/silver da leoni, un settore giovanile da serie A, in tutti i sensi. Coach, pubblico, intensità, voglia di protagonismo. Ma a difettare è il palazzetto… disponibile con il contagocce, neppure fosse l’acqua nel deserto. Lo Sport è Cultura Patti vorrebbe alzare l’asticella dei sogni per fare un grande regalo ai tanti appassionati di basket tornati a riempire il PalaSerranò e a seguire soprattutto la squadra in trasferta (per il derby dell’Immacolata con la Costa d’Orlando c’erano al seguito circa duecento tifosi) ma deve fare i conti con i turni d’allenamento. Pochi e non compatibili con gli impegni di un campionato di C, e quelli non meno importanti per far crescere i giovani di under 20, 18 e 15. A questi impegni bisogna aggiungere lo spazio necessario da riservare ai più piccoli con il minibasket. E come si fa a giocare le gare e vincerle se non ci si può allenare quotidianamente? Il grande dilemma di Patti è un palazzetto che non dà spazio alle ambizioni, con le istituzioni cittadine che preferiscono guardare da un’altra parte invece di supportare lo sforzo sportivo ed economico della società Sport è Cultura. Dispiace che qualcuno abbia dimenticato il forte legame che Patti ha con il basket: protagonista per decenni nei campionati che contano e oggi tornata a interpretare il suo ruolo dopo un periodo di buio. Per ritornare ai fasti di un tempo bisogna investire sul settore giovanile e per far crescere il vivaio, formarlo, educarlo al sacrificio e ai fondamentali occorre tanto lavoro in palestra. Questa è l’unica strada che conosce il coach Pippo Sidoti. Lavoro, lavoro, lavoro. Gli allenamenti non si possono rinviare, né farli con i minuti contati perché non ci sono gli spazi per lo Sport è Cultura. Eppure ciononostante, lo Sport è Cultura è al secondo posto nella C/silver in piena corsa per agguantare uno dei due posti utili per i play off di B, così come è a ridosso delle prime nell’Under 20 e al vertice nell’under 18 e nella 15. Ma parliamoci chiaro: senza campo d’allenamento non sarà possibile mantenere queste posizioni a lungo. Dalla prima squadra all’under 15 c’è bisogno di tanto lavoro per eliminare le pecche e migliorare i fondamentali ma come farlo se non c’è il campo a disposizione? Pensate che prima del match contro la Costa d’Orlando la squadra non si è potuta allenare. Assurdo! Peggio, una situazione surreale. Insomma, PalaSerranò quasi off limits per la prima formazione cittadina. Che ne pensa, in proposito, il sindaco Mauro Aquino? Stoccata contro stoccata. Battute a parte crediamo che gli sforzi di dirigenti e staff tecnico meritino altre risposte perché non si può negare a dei ragazzi la possibilità di diventare atleti. E dopo l’impresa di Capo d’Orlando capita che il coach Sidoti, quando esce per strada, non c’è un compaesano che non lo fermi per complimentarsi per i risultati ottenuti e chiedere se sarà possibile vincere il campionato… Bella domanda, magari sotto l’albero il coach scarterà un pacco dono sotto forma di un prefabbricato tutto per i suoi ragazzi, per allenarsi. Meglio che niente, in attesa della tanto agognata palestra. Auguri.