Sento, in giro per i parquet della Sicilia che tante, troppe sono le coincidenze relative a presunti errori e/o torti arbitrali, designazioni “strane”, atteggiamenti degli arbitri al limite dei regolamenti. Fermo restando che le mele marce stanno in qualsiasi paniere, e quello degli arbitri non è esente da questa regola, ritengo opportuno dire sommessamente la mia.
Da ex arbitro, e in passato responsabile della categoria arbitrale in Sicilia, sentire tutto ciò mi fa male e ovviamente mi dispiace molto. Non posso quindi sottacere anzi ritengo doveroso affermarlo pubblicamente che non credo assolutamente al “complotto” arbitrale. Affermare che il settore arbitrale in Sicilia, nonostante alcune eccellenze di vertice e pochissime eccezioni in altre categorie, vive uno dei periodi meno floridi della sua storia credo sia una verità inconfutabile. Il settore arbitrale è uno dei più delicati nell’ingranaggio FIP, ne è prova che anche a livello nazionale il CIA è stato commissariato per anni (sino a pochi mesi fa) dall’autorevole vicepresidente vicario FIP dott. Gaetano Laguardia. Se in Sicilia il settore arbitrale è quanto mai in crisi, certamente la colpa non può essere addossata agli arbitri che, in generale, sono le prime vittime del sistema. La responsabilità di quanto sta
accadendo non può che ricadere su chi deve o almeno dovrebbe, impartire agli arbitri, attraverso gli organi tecnici preposti, linee programmatiche ed obiettivi da raggiungere. Mi riferisco certamente all’organo politico ovvero il Consiglio direttivo regionale FIP ed in particolare al Presidente regionale – Antonio Rescifina che, ormai è evidente a tutti, ha perso il bandolo della matassa e ogni qualvolta prova a sistemare un tassello, nell’ingranaggio FIP, ne vengono giù tanti altri. Non si capisce (o meglio si capisce benissimo) come mai il settore CIA sia in balia di un presidente regionale assente e non all’altezza e, come mai nessuno si ponga il problema di sostituirlo. Mi chiedo è possibile che la colpa, se le cose non funzionano sia sempre ed esclusivamente dei singoli arbitri e/o degli Istruttori che vengono, questi si sostituiti sistematicamente. (Ben cinque in cinque anni). Che il Presidente Rescifina non abbia mai avuto un buon rapporto con l’ambiente CIA è risaputo. Mi chiedo, perché ha cambiato tanti Istruttori regionali CIA (di tutte le categorie, arbitri, miniarbitri,
Ufficiali di Campo), perché non ha cercato una continuità, perché non è riuscito a mantenere una linea. Di volta in volta ha, verosimilmente, inseguito il “consenso politico” che è stato anteposto al merito e alla continuità “didattica”. Eppure una seppur minima eredità “tecnica” l’aveva ricevuta, ma oggi purtroppo siamo all’anno zero, non vi è società che non si lamenti, non vi è allenatore e/o presidente di società che non si accorga della decadenza e la cosa più grave è che questo stato di cose lo pagheremo per anni perché la ricostruzione in ambito CIA, per apprezzarne i risultati ha bisogno di un decennio. Gli arbitri regionali, seppur volenterosi, oggi non hanno una guida vera e quei pochi tesserati che si spendono per il movimento, cercando tra mille problemi di seguirli, non hanno a disposizione gli strumenti per farlo non perché siano incapaci ma semplicemente perché non sono seguiti come
dovrebbero dal Comitato Regionale FIP. Si forse mi farò qualche altro “nemico” ma poco importa, troppa ipocrisia ha portato questo ambiente ad un punto di non ritorno e non credo che possa bastare un “weekend siciliano” con il grande Facchini per imprimere una svolta. Il delitto perfetto, perpetrato dal Presidente Rescifina, ai danni della categoria arbitrale siciliana e di conseguenza a tutta la pallacanestro isolana, è quello di tenere immobilizzate ingenti somme di denaro nelle casse del Comitato Regionale. Mi chiedo perché tali somme, anziché essere investite nella formazione dei fischietti ed essere utilizzate per supportare tutti quei tesserati che si spendono energicamente perché ancora, nonostante tutto, credono nel movimento restino congelate sul conto corrente del Comitato? Forse buona parte serve a chiudere pratiche amministrative che si concluderanno entro il 2015? Chi amministra il basket siciliano, ha il dovere di farlo con grande spirito di servizio e non con fare saccente credendo che ci si possa riciclare, in previsione futura, dopo una sonora bocciatura nazionale. Sono finiti i tempi in cui un Presidente Regionale che mira, o probabilmente mirava, ad altro incarico potrà far eleggere al suo posto il custode di una qualunque palestra. Bisogna avere rispetto di ciò che si amministra e soprattutto di chi ti affida una responsabilità come quella di un intero movimento sportivo. Sento in giro toni troppo esasperati ed ancora non siamo neppure al giro di boa del maggior campionato gestito dal Comitato Regionale. Sono realmente preoccupato anche per l’incolumità di tanti giovani arbitri che si trovano ad operare sui campi in cui il clima è teso a prescindere dalle prestazioni arbitrali semplicemente perché la politica “sportiva” posta in essere dal Presidente Regionale Rescifina è fallita, ciò ha creato un clima surreale. Bisogna avere il coraggio di mettersi in gioco, se serve anche in prima persona. Il movimento ha bisogno di tutti, non lasciamolo morire. …Buon Natale e buon Basket a Tutti.
Fausto Chirizzi