NATALE 2015 – IL ‘DEC-ALBERO’ DEL WWF PER UNA FESTA SOSTENIBILE

L’ALBERO SOSTENIBILE – Partiamo dal ‘simbolo’ del Natale: per avere un albero sostenibile (e anche “originale”), la cosa migliore è addobbare ciò che già abbiamo, le piante che abbiamo in casa o sul terrazzo o gli alberi in giardino. In questo modo si risolve anche il problema di cosa farne finite le feste. Se proprio vogliamo avere un abete tradizionale, è importante controllare che sia certificato ovvero coltivato in vivai specializzati per i periodi natalizi, e tenerlo rigorosamente lontano da fonti di calore, meglio se in balcone o in giardino. Esistono in commercio anche alberi artificiali realizzati con materiale riciclato (cartone, plastica) che una volta acquistati durano a lungo.

LUMINARIE “SALVA-CLIMA” – Illuminare case e strade 24 ore al giorno comporta un inutile aumento dei consumi elettrici e delle emissioni di CO2. Meglio utilizzare lampadine e luminarie a basso consumo o a led che consumano fino a 1/10 delle normali lampadine, e accenderle solo in momenti particolari. Si risparmia anche in bolletta!

CENONE ‘LEGGERO’, ALMENO PER LA “TERRA” – Per il cenone scegliamo ricette tradizionali a base di ingredienti locali e di stagione, ridurremo l’impatto di ciò che mangiamo e guadagneremo in gusto e freschezza dei prodotti. Mangiando prodotti delle nostre terre eviteremo inoltre di contribuire con le nostre scelte a promuovere prodotti esotici il cui viaggio fin sulle nostre tavole contribuisce alle immissioni di CO2 e consumi di acqua. Fatte salve le tradizioni italiane, cerchiamo anche nei giorni di festa di ridurre i consumi di carne, soprattutto quella bovina, questo farà bene alla nostra salute e al clima del Pianeta (su www.oneplanetfood.info il gioco online per calcolare quanta e acqua consumiamo con le nostre abitudini alimentari). Evitiamo inoltre prodotti come il patè de foi gras (che comporta enormi sofferenze agli animali), datteri di mare (la cui pesca è vietata ed è una specie protetta dalla CITES la cui raccolta provoca la distruzione di scogliere marine), aragoste (sull’orlo dell’estinzione e ‘cucinate’ con metodi crudeli). Il caviale è ricavato da diverse specie di storioni, molte delle quali sono già commercialmente estinte in molte aree del pianeta. Fondamentale scegliere caviale “certificato” o da acquacoltura e invitare il proprio rivenditore a fare lo stesso. Per scegliere il pesce sostenibile’ il WWF ha lanciato il progetto Fish Forward http://www.fishforward.eu : sul sito tanti consigli utili per un acquisto consapevole di risorse ittiche che in molte parti dei nostri Oceani sono già a rischio.

NO AL NATALE “SPRECONE”: vista l’abbondanza che caratterizza le feste natalizie, cerchiamo di ridurre al massimo gli sprechi di risorse (come energia, acqua, materie prime) in primis a tavola: stiamo attenti a conservare bene quello che abbiamo acquistato e a non buttare quello che avanza! Lo spreco alimentare rappresenta oggi non solo un’emergenza etica ed economica, ma anche ambientale. Il cibo che buttiamo, infatti, è uno anche spreco di risorse naturali preziose. Su oneplanetfood.info, nella sezione Ricette verdi, anche tante idee per riciclare gli avanzi e imparare ad utilizzare ogni parte degli ingredienti, cercando di limitare al minimo gli scarti: un atteggiamento vantaggioso e insieme responsabile per noi e per l’ambiente.

NIENTE REGALI DAL TRAFFICO ILLEGALE DI ANIMALI: Ogni volta che regaliamo un indumento, un souvenir, un animale da compagnia esotici o un prodotto che potrebbe derivare dal commercio illegale, abbiamo una grande responsabilità. Scialli di shahtoosh, articoli in tartaruga e carapaci di testuggine, pelli di grandi felini (leopardo o giaguaro), ossa di cetacei intarsiate, prodotti ricavati da zanne e pelle di elefante sono solo alcuni esempi di prodotti a rischio e mostrano come questo tipo di regali, oltre a minacciare molte specie in via di estinzione, rafforzi le reti criminali, mini la sicurezza nazionale, impoverisca le comunità locali e comporti rischi crescenti per la salute globale. È ora di fermare il commercio illegale di Natura (www.wwf.it/traffic)