A trainare la ripresa del commercio al dettaglio nel 2015 è soprattutto il comparto alimentare che cresce nelle vendite dell’1,4%. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati sul commercio al dettaglio dell’Istat relativi ai primi dieci mesi dell’anno dove complessivamente l’aumento è dell’1%. La tendenza positiva degli alimentari è confermata anche per le festività di Natale con la spesa per cibi e bevande che rappresenta il 34% del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, seguita dai regali con il 23%, dall’abbigliamento con il 17% mentre al divertimento è destinato il 15% e ai viaggi e vacanze appena l’11%, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. A confermarlo anche i dati Istat sul fatturato industriale ad Ottobre che nell’alimentare crescono dell’1,1% anche per l’effetto ella domanda di vino e cibo made in italy sulle tavole del Natale in Italia ed all’estero. A cambiare profondamente nel dettaglio alimentare italiano nel 2015 – sottolinea la Coldiretti – sono stati i luoghi dove gli italiani fanno la spesa con i discount alimentare che sono quelli che fanno registrare il balzo positivo più elevato (3,6%) mentre all’opposto le piccole botteghe alimentari che sono le uniche a far registrare durante l’anno un calo delle vendite (-0,6 %) tra tutte le diverse categorie di esercizi, alimentari e non. Si evidenzia la tendenza da parte di un crescente segmento della popolazione ad acquistare prodotti alimentari a basso prezzo nei discount, a cui però può corrispondere anche una bassa qualità con il rischio che il risparmio sia solo apparente mentre il fenomeno di riduzione significativa dei negozi tradizionali determina – sottolinea la Coldiretti – evidenti effetti negativi legati alla riduzione dei servizi di prossimità, ma anche un indebolimento del sistema relazionale, dell’intelaiatura sociale e spesso anche della stessa sicurezza sociale dei centri urbani. A contrastare lo spopolamento dei centri urbani va segnalata peraltro la crescente presenza di mercati degli agricoltori e di Botteghe di Campagna Amica. Una opportunità per i produttori e per i consumatori che – conclude la Coldiretti – va anche a sostegno della storia, della cultura e della vivibilità dei centri urbani.