«Un copione già scritto, una strada già delineata». Così la Cisl Funzione Pubblica ha accolto i «movimenti natalizi» sulla riorganizzazione amministrativa e i servizi sociali, due temi sui quali la Cisl aveva messo a fuoco già dal gennaio 2014. Sulla scelta dei dirigenti del Comune, per Calogero Emanuele, segretario provinciale della Cisl Fp, «la scelta fiduciaria su dirigenti con indiscussa capacità e professionalità evidenzia come dalla selezione siano stati quei dipendenti comunali che, nella logica della economicità, avrebbero consentito un risparmio di risorse economiche considerato che erano obbligati al collocamento in aspettativa da dipendenti comunali per assumere il ruolo dirigenziale».
La Funzione Pubblica della Cisl sottolinea come, così, venga calpestato il livello culturale e professionale di quei dipendenti che all’interno dell’Ente hanno acquisito nel tempo la necessaria competenza ed esperienza «al punto di poter assumere responsabilità di portata dirigenziale, superando anche le appartenenze politiche».
«Non discutiamo sui nomi – spiega Calogero Emanuele – ma sul modus operandi dell’Amministrazione e della Commissione di valutazione. Forse l’opportunità imponeva che sia il Direttore Generale, che a suo tempo aveva avuto la fortuna di lavorare proprio accanto ad una delle selezionate, e i due dirigenti di quei dipartimenti dove risultano in servizio proprio quei dipendenti esclusi dalla selezione, si astenessero dal giudicare. Ci piacerebbe capire qual è il nuovo progetto dei Servizi Sociali, soprattutto quando l’assessore parla di sistemi di gara rigidamente in linea con le norme anticorruzione e coi principi della trasparenza. Una condizione ineludibile»
La Cisl più volte ha ribadito la posizione netta e chiara sui servizi sociali con proposte consegnate ai diversi assessori al ramo: 1) Riordino del Dipartimento dei servizi sociali con la creazione di gruppi e staff di lavoro con riferimento a: Pianificazione, Controllo, Verifica, Valutazione, Formazione del Personale, Formazione degli Operatori; 2) Analisi dettagliata dei servizi-interventi sociali e socio-sanitari attualmente attivi; 3) Criticità e gli obiettivi rilevati in ogni area di intervento; 4) Rilevazione dei bisogni sul territorio; 5) Attivazione tavolo di concertazione allargata favorendo la partecipazione di tutti i soggetti pubblici e privati che insistono sul territorio (Comune, ASP, Ministero della Giustizia, Associazioni di Volontariato, Cooperative Sociali, Fondazioni, II.PP.AA.B., Enti Terzi, ecc.); 6) Creazione Albo delle Cooperative Sociali mediante il sistema dell’accreditamento sulla base di criteri e modalità appositamente regolamentate; 7) Creazione Albo degli Operatori operanti nel settore, finalizzato alla garanzia occupazionale ed alla riqualificazione e riconversione dei profili e delle professionalità; 8) Orientamento sulle priorità e sugli indirizzi gestionali e finanziari (Risorse proprie del bilancio comunale; Fondi Sociali Europei; Finanziamenti previsti da Leggi Nazionali e Regionali di Settore, risorse private); 9) Creazione di un nuovo sistema di gestione dell’intero sistema dei servizi sociali volto a tutelare servizi qualitativi e quantitativi ed occupazione stabile; 10) Creazione Carta dei Servizi.
«Purtroppo – conclude Calogero Emanuele –non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. L’assessore più volte ha inserito in agenda l’avvio di un confronto con le parti sociali, ma evidentemente il tempo e gli impegni non hanno potuto dare questa possibilità e questa Amministrazione continua indisturbata, come nel caso dei dirigenti, su una strada che comunque deve portare a fine legislatura e alle passerelle nell’Arena di Giletti».