Secondo i dati diffusi oggi dal Ministero dei Trasporti il mese di dicembre si è chiuso con 109.395 immatricolazioni di auto nuove, segnando un +18.65% rispetto allo stesso mese del 2014, portando il consuntivo del 2015 a 1.574.872 con una crescita totale del 15,75%. Commenta il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi: “Abbiamo fiducia che la più lunga crisi del mercato degli autoveicoli che l’Italia abbia mai visto sia conclusa. La crescita è stata trainata dal canale noleggio e da quello privati. Non dimentichiamo che il noleggio ha beneficiato di eventi straordinari quali l’Expo e il Giubileo mentre i privati, ossia le famiglie, sono stati invogliati da un mix di campagne promozionali molto vantaggiose. Nel contempo si è ridimensionato il fenomeno delle cosiddette vetture a kilometrizero." Intanto Eurostat fa sapere che l’Italia si riprende lentamente dalla crisi risultando la peggiore tra i big Ue. Quindi, secondo i dati dell’Ufficio Statistico europeo, l’industria è ancora in affanno e la disoccupazione giovanile ancora troppo alta. Ciò nonostante Federauto prevede per il 2016 un’ulteriore crescita del +5% che dovrebbe portare il mercato automobilistico attorno a 1.650.000 immatricolazioni". Alcuni commenti: Carlo Alberto Jura, presidente dei concessionari del gruppo FCA: "Si è chiuso un anno impegnativo che ci vede perlopiù soddisfatti. Siamo quindi pronti a raccogliere le nuove sfide che il futuro ci riserverà"; Maurizio Spera, presidente dei concessionari Vw-Audi: "Negli ultimi mesi la rete che rappresento ha passato dei momenti difficili ma i nostri clienti ci sono rimasti accanto. Il valore di questo rapporto speciale, che dura da decenni, è stato il segreto per un 2015 di soddisfazione"; Roberto Bolciaghi, presidente dei concessionari Renault-Dacia: "Per noi un anno da protagonisti dove abbiamo saputo sfruttare tutte le opportunità in un mercato crescente". Conclude Pavan Bernacchi: “E’ innegabile, come testimoniano i miei colleghi, che per i concessionari si vede la luce alla fine del tunnel della crisi, e confidiamo che questo trend di crescita si consolidi. Ora auspichiamo che il Governo prenda atto che abbiamo il parco auto più vecchio d’Europa, e quindi, tra i molteplici effetti negativi, altamente inquinante. Svecchiando il circolante abbatteremmo l’inquinamento e ridurremmo le vittime della strada, ingenerando un loop positivo del quale beneficerebbe lo Stato, con maggiori entrate fiscali, i cittadini per maggiore qualità dell’aria e riduzione dei morti sulle strade e il mondo del lavoro, che anche secondo l’Eurostat ancora arranca. E che sia il 2016 l’anno in cui il Governo dedicherà la sua attenzione agli autoveicoli con misure strutturali?"