I prezzi al consumo dei prodotti alimentari nel 2015 sono cresciuti undici volte la media dell’inflazione che con il valore del +0,1% annuo risulta il più basso dal 1959. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Istat di novembre dalla quale si evidenzia che l’aumento dei prezzi non si è per’ trasferito alle imprese agricole con una adeguata remunerazione dei prodotti che in molti casi si trovano tuttora al di sotto dei costi di produzione. L’andamento dei prezzi alimentari riflette – sottolinea la Coldiretti – le condizioni stagionali ma è anche il risultato delle distorsioni che ancora esistono nel passaggio dei prodotti dal campo alla tavola con i prezzi che aumentano in media piu’ di cinque volte, anche se con differenze tra freschi e trasformati. Non va pero’ sottaciuto l’effetto positivo dei consumi alimentari. La spesa delle famiglie italiane in alimenti e bevande ha invertito la rotta nel 2015 ed è tornata ad aumentare dopo sette anni di riduzione consecutiva con una stima dello 0,3 per cento di crescita cumulata nei dodici mesi, secondo le elaborazioni Coldiretti sulla base delle previsioni Ismea-Nielsen. Un andamento destinato a consolidarsi nel 2016. La spesa alimentare – conclude la Coldiretti – è uno speciale indicatore dello stato dell’economia nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie, dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi.