Confconsumatori incontra a Ferrara gli azionisti e i titolari di obbligazioni subordinate di Carife, per fare chiarezza sulle possibilità di recuperare i risparmi andati in fumo con l’operazione “Salva Banche”. Giovedì prossimo, 14 gennaio 2016, alle 18 Confconsumatori convoca un’assemblea in via Ortigara 14: sono invitati a partecipare tutti i risparmiatori interessati.
Confconsumatori, nata a Parma 40 anni fa, è molto attiva sul fronte della tutela dei risparmiatori: dai crack più noti, come Parmalat e Cirio, attraverso “4You”, “My Way”, Giacomelli, Lehman Brothers e molti altri, fino alle attuali vicende di Veneto Banca e del fallimento delle quattro banche, fra cui Carife, investe le professionalità di cui dispone per colpire i comportamenti delittuosi degli Amministratori, le omissioni dei controllori e quanti risultano colpevoli dei danni arrecati alle persone, così come accertate dalla Magistratura penale.
All’incontro di giovedì saranno presenti Mara Colla, Presidente nazionale di Confconsumatori, Secondo Malaguti, Presidente di Confconsumatori regionale oltre agli avvocati Giovanni Franchi e Stefano Di Brindisi. Per i legali di Confconsumatori esistono, infatti, concrete possibilità di ottenere, anche in tempi rapidi (mediante la nuova procedura introdotta dagli artt. 702 bis e segg. c.p.c.), rimborsi rivalendosi sia sulla vecchia sia sulla nuova Cassa di Risparmio.
Per Confconsumatori, però, la battaglia per la tutela dei risparmiatori non può limitarsi alle aule di tribunale. Specie dopo l’introduzione del temuto “Bail-In”, di cui i cittadini hanno avuto un primo assaggio con l’operazione “Salva Banche”. «Novità di tale portata – commenta Mara Colla – devono essere controbilanciate dall’introduzione di norme che impediscano la vendita di determinati prodotti alla clientela retail e che potenzino l’educazione finanziaria del risparmiatore. È risultata insufficiente e troppo lenta ai nostri occhi la vigilanza delle Autorità sulle banche a tutela dei piccoli risparmiatori ma anche dell’economia italiana, causando una così grave caduta della fiducia dei cittadini da mettere a rischio la coesione sociale”.