Il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ancona, in esecuzione di un Decreto emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Ancona, ha tratto in arresto M.B., imprenditore di 44 anni, di Camerata Picena (AN). In precedenza, l’uomo era stato al centro di indagini condotte dalle Fiamme Gialle a seguito del fallimento di una società dorica operante nel settore della logistica. In tale ambito, essendo stato riconosciuto responsabile dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, oltre ad altre ipotesi delittuose di natura tributaria, era stato condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione, nonché alle pene accessorie dell’inabilitazione, per 10 anni, all’esercizio di impresa commerciale e dell’incapacità ad
esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa. Le indagini dei finanzieri, svolte attraverso l’audizione di vari testimoni ed accertamenti bancari mirati, avevano consentito di risalire al fallimento di altre società, tutte operanti nello stesso settore, con le medesime modalità e tali da far ritenere, come di fatto poi acclarato, che vi fosse un’unica regia. In particolare, era stato riscontrato che il bancarottiere, avendo già riportato precedenti condanne nel settore fiscale, per evitare cumuli di pena, aveva fatto ricorso a prestanome nullatenenti e possibilmente non protestati, che metteva a capo di società appositamente costituite che, dopo circa due anni, venivano abbandonate verso il fallimento, in modo che tutte le responsabilità penali e civili ricadessero sul prestanome di turno. Ingente era stato il danno arrecato al settore economico della logistica: infatti, tali condotte, proprio attraverso il mancato pagamento delle imposte e dei fornitori, avevano determinato una concorrenza sleale verso gli altri operatori del settore ed una posizione di dominanza sul mercato.
Grazie ad accurate e articolate indagini, rese ancora più difficoltose dall’assenza della contabilità delle imprese coinvolte, i militari della Guardia di Finanza erano però riusciti ad
individuare e denunciare all’Autorità Giudiziaria l’imprenditore occulto. Dopo il giudizio di condanna, per evitare la reclusione, M.B. aveva richiesto ed ottenuto dal Tribunale di Sorveglianza di Ancona l’affidamento ai servizi sociali. Ma i successivi controlli, svolti con continuità e discrezione dal personale del Nucleo di Polizia Tributaria, hanno consentito di accertare la reiterazione dei reati originariamente contestati, in quanto l’imprenditore ha continuato, di fatto, a svolgere l’attività che gli era stata preclusa a seguito della condanna. Segnalata la circostanza all’Autorità Giudiziaria, l’Ufficio di Sorveglianza ha disposto la sospensione del beneficio e l’accompagnamento al carcere di Montacuto per l’espiazione
della pena. La brillante operazione di servizio si inserisce nell’ambito dell’attività istituzionale di repressione dei reati fallimentari e societari condotta dalla Guardia di Finanza a tutela della legalità economica e degli interessi commerciali degli operatori onesti.