APPALTI, SALTA LA LEGGE. CISL: COSÌ RIBASSI DEL 37%

“Oltre al danno la beffa. Grazie all’incapacità amministrativa del governo regionale, le pochissime gare per opere pubbliche che si celebrano in Sicilia verranno aggiudicate ancora col sistema del massimo ribasso, a danno del completamento effettivo dell’opera e del rispetto della sicurezza e della retribuzione dei lavoratori”. Così Mimmo Milazzo e Santino Barbera, segretari della Cisl Sicilia e della Filca regionale, a proposito della cosiddetta abrogazione tecnica della nuova riforma degli appalti varata a luglio scorso dall’Ars. La legge regionale aveva come riferimento giuridico una norma che il governo nazionale avrebbe dovuto mantenere nel decreto ‘Milleproroghe’. Ma l’esecutivo nazionale ha preferito mandare quella norma in soffitta col risultato di rendere nulla, per caduta, anche la legge regionale che a quella si collegava. “Sarebbe bastato – aggiungono Milazzo e Barbera – realizzare una riforma compiuta che finalmente voltasse pagina rispetto allo scandaloso sistema del massimo ribasso. Invece l’approssimazione del governo regionale ha prodotto il risultato di un balzo indietro piuttosto di uno in avanti. Tornare alla legge precedente si tradurrà nell’aggiudicazione di gare con ribassi in media del 37%. I rischi di questo meccanismo perverso saranno ancora una volta quelli della lievitazione delle incompiute, fino addirittura al 90%. Del mancato rispetto delle misure di sicurezza nei cantieri e della irregolarità contributiva per i lavoratori”. Cisl e Filca chiedono che l’assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pistorio, convochi subito le parti sociali. “È grave – affermano Milazzo e Barbera – che a fronte di investimenti inesistenti da parte della Regione, di 100 mila disoccupati e di 13 mila imprese chiuse, il governo Crocetta continui a disinteressarsi del comparto delle costruzioni. Quest’atteggiamento di arrogante indifferenza non danneggia solo una categoria produttiva ma tutta l’economia regionale che nell’edilizia ha un settore trainante”.