“Al di là dello sconcerto di vedere persone che sono state coinvolte in fatti di sangue gravi salire, diciamo così, in cattedra , trovo che ci sia proprio un errore di metodologia nell’impostazione di un corso di questo genere. Sconcertata dall’idea che un argomento delicato come elaborazione del terrorismo sia stato inserito in un corso di formazione che aveva un oggetto anche diverso” cosi Alessandra Galli, figlia del giudice Guido Galli ucciso da Prima Linea, intervistata da Raffaella Clandra su Radio 24 esprime il suo pensiero sul tema del terrorismo affrontato durante un corso di formazione per giudici alla Scuola della Magistratura, e prosegue sulla partecipazione di Adriana Faranda, ex terrorista e Franco Bonisoli ex brigatista: “Persone che avranno fatto il loro percorso di espiazione, di reinserimento, però mi sembra che questo non li legittimi a venire a insegnare alcunché”. Alessandra Galli prosegue poi su Radio 24 sul tema del terrorismo inserito nel corso: "E’ stato inserito un po’ così, in modo leggero, ma anche pericoloso. Proprio perché è un argomento delicato e proprio perché si rivolge a una platea di soggetti che dovrebbe imparare rischia anche di trasmettere delle posizioni, delle conoscenze incomplete, parziali o non del tutto condivise. Ben venga un discorso serio e franco, il problema delle vittime esiste, parliamone, parliamo anche dei processi di riconciliazione, ma in modo neutro. Parliamone facendo intervenire ad esempio chi si è reso responsabile di altri reati. Andare subito a focalizzare un argomento così delicato sul terrorismo mi sembra davvero un azzardo”.