Maurizio Ballistreri, docente nell’Università di Messina ed ex deputato regionale, ha scritto al presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta sul tema della nuova Autorità portuale dello Stretto. Secondo il prof. Ballistreri è difficile “che con un’autorità amministrativa possa realizzarsi un processo di integrazione tra aree territoriali diverse, quella dello Stretto, che deve essere promossa innanzitutto sul piano politico-istituzionale e su quelli economico e culturale”, ricordando gli studi del geografo Lucio Gambi, sulla conurbazione nello Stretto, considerata un punto fondamentale della costruzione del Corridoio europeo Berlino-Trapani e della prospettiva euromediterranea, prima che il governo-Monti decidesse di abrogare la legge sul Ponte. Il giuslavorista messinese ha, poi, evidenziato rilievi di carattere costituzionale, poiché la Regione siciliana subisce una lesione aggravata dal provvedimento governativo, considerato che l’art. 17 dello Statuto speciale d’Autonomia prevede che: “Entro i limiti dei principi ed interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato, l’Assemblea regionale può, al fine di soddisfare alle condizioni particolari ed agli interessi propri della Regione, emanare leggi, anche relative all’organizzazione dei servizi, sopra le seguenti materie concernenti la Regione: a) comunicazioni e trasporti regionali di qualsiasi genere;”. E ancora, secondo l’art. 21 dello stesso Statuto, il presidente della Regione “Col rango di Ministro partecipa al Consiglio dei Ministri, con voto deliberativo nelle materie che interessano la Regione”, come quella delle Autorità portuali. Alla fine della lettera il prof. Ballistreri sollecita il presidente Crocetta a ricorrere alla Corte costituzionale nei confronti del provvedimento del governo per lesione di due articoli dello Statuto autonomistico, “che, è bene ribadirlo, a oggi è parte della Costituzione”.