Borse: BCE, abbiamo un problema

BCE, abbiamo un problema. Abbiamo parafrasato la celebre frase del comandante della missione spaziale Apollo 13 che doveva sbarcare sulla luna ma, per un guasto, non fece l’allunaggio: una domanda si impone per cercare di capire come mai nei primi 40 giorni del 2016 le borse sono crollate. Le nuove normative sull’unione bancaria europea avrebbero dovuto armonizzare quelle dei singoli Paesi e dare certezze a risparmiatori e al mercato. Tra l’altro, tutti i problemi europei, a gennaio 2016, erano già presenti nel 2015 e, allora, come mai sono esplosi proprio ora? C’è stata una debacle del PIL? Non ci pare perchè il PIL europeo dovrebbe crescere dell’1,7%, quello Usa del 2,7%, quello cinese del 6,7% e quello mondiale del 2,9% (stime FMI). Cifre non eclatanti ma neanche terrorizzanti. Eppure, le borse sono in picchiata e la paura serpeggia tra i risparmiatori. La colpa è del bail-in, o della proposta tedesca di ridurre i titoli di Stato posseduti dalle banche (quelle italiane ne hanno per 452 miliardi)? Oppure, è semplicemente la presa di beneficio dei guadagni del 2015? Non sappiamo, ma sembra che non lo sappiano neanche i nostri governanti e a proposito del differenziale Btp/Bund, il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, dichiara "Ma avete visto a quanto è? Quando sono arrivato a palazzo Chigi era sui 200, poi è sceso a 90, anche grazie all’ottimo operato di Draghi. Ora è risalito". Forse quell’anche poteva essere eliminato.
Di nuovo: BCE, abbiamo un problema.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc