Per la prima volta a Milano DAVID AMRAM QUINTET

Ha collaborato con i grandi della musica, del cinema, del teatro, da Dizzy Gillespie a Miles Davis e Bob Dylan, da Elia Kazan a Arthur Miller, in una vita straordinaria: “Aperitivo in Concerto” è veramente orgoglioso di presentare, domenica 28 febbraio 2016, alle ore 11.00, presso il Teatro Manzoni di Milano, in prima e unica data italiana, con il suo Quintetto DAVID AMRAM, compositore e musicista leggendario, che si può ben definire una figura unica nel panorama musicale americano del Novecento, compositore accademico di alto profilo, primo “composer-in-residence” della New York Philharmonic Orchestra e, al contempo, pioniere delle commistioni fra jazz e mondo afro-caraibico, apprezzatissimo collaboratore di artisti come Charles Mingus, Dizzy Gillespie, Thelonious Monk. Non è forse un caso che uno dei suoi lavori incisi più noti porti il titolo No More Walls, “Non più muri”.
Questo straordinario uomo-musica, nato il 17 novembre 1930 a Philadelphia, s’innamora sin da giovanissimo della musica accademica e –ascoltando un’interpretazione di Pierino e il lupo di Prokof’ev- di quello che sarà il suo più importante strumento, il corno francese. Ma si fa attrarre anche dal jazz e il suo primo impegno professionale, che infatti, sarà, a dodici anni, come trombettista nell’orchestra di Louis Brown. A tredici anni completa la sua prima sinfonia, un lavoro profondamente influenzato dalla musica di Gershwin. La sua vita di giovane compositore e musicista verrà forgiata anche da incontri eccezionali: come con il direttore d’ orchestra e compositore Dimitri Mitropoulos, in seguito dall’assidua frequentazione a Washington di Dizzy Gillespie e Charlie Parker, la cui musica l’aveva colpito profondamente.

E’ impossibile condensare in poche pagine l’avventura straordinaria che è stata la vita umana e artistica di David Amram: la sua carriera come compositore e come autore di musiche da film (come “Splendore nell’erba”del ’61 e “The Manchurian Candidate” del ’62) e di scena, le sue collaborazioni con grandi del cinema e del teatro come Elia Kazan, John Frankenheimer o Arthur Miller, i suoi incontri con Leonard Bernstein, Aaron Copland, Rudolf Serkin, il Beaux Arts Trio, Richard Goode, Jaime Laredo, Maurice Peress, il suo lavoro a fianco dei più grandi jazzisti e il suo incontro con la cultura afro-cubana della quale sarà uno dei grandi divulgatori assieme a Dizzy Gillespie, la sua frequentazione dei protagonisti della cultura americana a partire da Jack Kerouac (con il quale realizzò dei reading rimasti leggendari).
E’ forse più facile ricordare quei pochi con i quali Amram non ha potuto collaborare creativamente. Non è possibile tacere, comunque, di alcuni altri suoi incontri artistici, oltre a quelli già menzionati: Langston Hughes, Charles Mingus, Pepper Adams, Eugene Ormandy, Sir James Galway, Tito Puente, Willie Nelson, Mary Lou Williams, Arturo Sandoval, Stan Getz, Pete Seeger, Christopher Plummer, Ingrid Bergman, Odetta, Dustin Hoffman, Steve Allen, Machito, Earl "Fatha" Hines, Allen Ginsberg, Nina Simone, Gregory Corso, Bob Dylan, Gerry Mulligan, Sonny Rollins, Johnny Depp, Levon Helm, Betty Carter, Thelonious Monk, Miles Davis, Paquito D’Rivera, Jackson Pollock, Joan Mitchell, Willem de Kooning, Franz Kline.
La musica di David Amram non ha confini e continua a non averne, dopo 86 anni di vita luminosa, appassionata, intensa e impegnata artisticamente, umanamente e civilmente. E forse è triste dover constatare che di personalità così si è perso lo stampo.

A Milano, David Amram si presenta a capo di un quintetto del quale fa parte un leggendario jazzista come il contraltista e flautista Jerry Dodgion, che ricordiamo in innumerevoli incisioni di rilievo e a fianco di artisti quali Gerald Wilson, Count Basie, Duke Pearson, Benny Goodman, Red Norvo, Charlie Mariano, Oliver Nelson, Thad Jones & Mel Lewis, Marian McPartland, Herbie Hancock, Blue Mitchell, Chico O’Farrill, Lalo Schifrin, Stanley Turrentine e tanti altri ancora. Completano il gruppo il contrabbassista Rene Hart (collaborazioni con Erik Lawrence, Jeff Lederer, Alison Miller, Julian Priester, Don Braden, Dakota Staton, Myra Melford, Branford Marsalis, Pete Seeger, Anat Fort, Steven Bernstein, David Amram, Wayne Horvitz, Janis Ian, Butch Morris, Arnie Lawrence, Satoko Fujii), il batterista Kevin Twigg, abituale collaboratore da lungo tempo di Amram e il percussionista Adam Amram, figlio del compositore, brillante strumentista e compositore.