Volta pagina, il bando salva edicole

Il presidente di Confesercenti Milano: “Ben vengano bandi e finanziamenti per sostenerli”. Dice che se lo ricorda, eccome. «Qui nel quartiere, a San Rocco, anni fa c’ era l’ abitudine di dire ai bambini: se ti trovi in difficoltà entri nel negozio di Carlo e aspetti lì. E una volta una bimba è entrata davvero, dicendo: “Carlo ho perso la mamma”. Era in piazza, la sua mamma. Che la cercava disperata. Un’ edicola è anche questo. Un punto di riferimento, come ogni negozio di quartiere, che però rischiamo di perdere».
Lui è Carlo Monguzzi, vicepresidente del sindacato nazionale autonomo giornalai (Snag), edicolante storico monzese. Uno di quelli che resiste, visto che la Lombardia ha perso in cinque anni 308 negozi di questo tipo, uno su dieci, una media più alta di quella nazionale dove la perdita è stata del nove per cento. Lo dicono i dati elaborati dalla Camera di Commercio di Monza, che mostra come sia una crisi che le accomuna ai librai, visto che anche in questo settore il calo è stato dal 2011 dell’11.4 per cento, con 70 attività chiuse in tutta la Regione. «Il rischio – spiega Monguzzi, che è anche vicepresidente nazionale dello Snag – è che non si abbia più neppure un’ edicola, tantomeno una libreria, per paese. Così capita già in alcune province». In Brianza va meglio, dato che è la zona (Milano esclusa) con il maggior numero di attività in cui si vendono giornali e libri rispetto al numero di Comuni, con le 44 librerie e le 188 edicole sparse nei suoi 55 paesi brianzoli. «In altre aree della Lombardia però i numeri sono davvero ridotti – spiega Andrea Painini, presidente della Confesercenti Milano – , parliamo ormai di tremila esercizi nei due settori. Per cui ben vengano bandi e finanziamenti per sostenerli». La Regione ad esempio ci prova con il progetto «Volta pagina!», bando a cui hanno partecipato in 226 (il 7 per cento del totale) per «guardare alla crisi dell’ editoria anche come a una sfida per favorire l’evoluzione di queste attività attraverso l’innovazione», spiega Mauro Parolini, assessore regionale al Commercio, Turismo e Terziario. Una sfida per introdurre nuovi servizi, rinnovarsi, migliorare quel che si è pronti ad offrire ai clienti, ancor meglio se i progetti sono presentati in rete. Un milione di euro a disposizione, i termini per la presentazione delle domande si sono chiusi nei giorni scorsi. Ora la fase dell’istruttoria, poi l’erogazione dei contributi, fino a diecimila euro per impresa. «L’obiettivo principale – continua Parolini – è tutelare l’occupazione e offrire nuove occasioni di sviluppo, valorizzando anche la funzione pubblica e il ruolo tradizionale che queste attività commerciali hanno nelle comunità locali e nei quartieri». È il primo bando di questo tipo in Regione «e per molti è stato una novità che è stato complicato cogliere. Però è un buon passo. Aggiungendo o modernizzando i servizi si hanno più possibilità di attirare e fidelizzare clienti. C’ è il rischio che si aggiunga fin troppo, snaturando la funzione originaria, soprattutto delle edicole. Ma la concorrenza del commercio on line e di altri tipi di negozi che usano libri e giornali come prodotti civetta con sconti altissimi è un fenomeno che va contrastato in ogni modo. Perché i libri e i giornali non sono solo prodotti. Librai ed edicolanti non sono solo commercianti. Sono strumenti di cultura. E quindi di libertà».