A gennaio scorso l’export è diminuito del 2,2% e l’import dello 0,6% sul mese precedente. Il saldo commerciale è pari a +35 milioni. Lo comunica l’Istat. Il calo congiunturale dell’export è determinato dalla contrazione delle vendite verso i mercati extra Ue (-6,3%), mentre quelle verso i mercati Ue (+1,1%) sono in contenuto aumento. In forte calo le vendite di prodotti energetici (-22,2%). La flessione degli acquisti e’ imputabile esclusivamente ai prodotti energetici (-15,8%), al netto dei quali si registra una crescita dell’1,3%. Nonostante la flessione di gennaio, negli ultimi tre mesi l’export cresce congiunturalmente dell’ 1,5%, con un incremento piu’ ampio per i paesi extra Ue (+2,5%) rispetto a quelli Ue (+0,7%). I beni di consumo non durevoli (+2,7%) e i beni strumentali (+2,4%) registrano l’aumento piu’ consistente. In termini tendenziali, a gennaio 2016 si rileva una flessione sia dell’ export (-3,5%) sia dell’ import (-3,2%), determinata principalmente dal marcato calo delle vendite (-8,0%) e degli acquisti (-6,6%) con l’ area extra Ue. Al netto delle differenze nei giorni lavorativi (19 a gennaio 2016 contro 20 di gennaio 2015), la flessione si ridimensiona: -0,3% per l’ export e -1,1% per l’ import.Russia (-24,2%) e paesi Mercosur (-18,8%) sono i mercati che piu’ contribuiscono al calo dell’export mentre sono in forte crescita le vendite verso i Paesi Bassi (+15,0%) e la Spagna (9,2%). La diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati e’ rilevante (-16,9%) mentre sono in espansione i mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+5,4%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (+3,6%). In calo l’ import da Russia (-14,2%) e paesi Opec (-12,6%) come gli acquisti di petrolio greggio (-34,9%) e gas naturale (-25,8%). Nel mese di gennaio 2016 proseguono le tendenze al calo dei prezzi dei beni importati: l’indice dei prezzi all’ importazione dei prodotti industriali diminuisce dell’ 1,6% rispetto al mese precedente e del 4,5% nei confronti di gennaio 2015. La riduzione dei prezzi all’ importazione dipende in gran parte dalle dinamiche deflazionistiche del comparto energetico, al netto del quale l’ indice registra comunque una flessione dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,7% in termini tendenziali. A gennaio 2016 la flessione congiunturale delle esportazioni e’ determinata soprattutto dal calo delle vendite di beni strumentali (-1,9%) e prodotti energetici (-22,2%). Il calo dell’ import e’ determinato dalla diminuzione dei prodotti energetici (-15,8%). La contrazione tendenziale delle esportazioni nel mese di gennaio (-3,5%) e’ determinata da tutti i raggruppamenti di prodotti, ma risulta particolarmente rilevante per i prodotti energetici (-16,4%) e i prodotti intermedi (-5,8%). La flessione tendenziale delle importazioni (-3,2%) interessa i prodotti energetici (-27,3%) e i prodotti intermedi (-5,5%). A gennaio 2016 si registra un avanzo commerciale di 35 milioni, sintesi del surplus realizzato negli scambi verso l’ area Ue (+521 milioni) e del risultato negativo conseguito con i paesi dell’ area extra Ue (-486 milioni). Il saldo registrato nello stesso mese dell’ anno precedente era stato pari a 134 milioni. L’ avanzo della bilancia non energetica e’ pari a +2,1 miliardi di euro. Nel mese di gennaio 2016 la diminuzione tendenziale delle esportazioni ha riguardato in modo particolare le vendite di prodotti petroliferi raffinati (-16,9%), di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-11,7%) e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (-10,5%). In crescita le vendite di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi (+5,4%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (+3,6%). Dal lato delle importazioni, risultano in forte diminuzione gli acquisti di petrolio greggio (-34,9%), gas naturale (-25,8%) e di prodotti petroliferi raffinati (-16,4%). Gli acquisti di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici registrano un aumento importante (+24,8%). Nel mese di gennaio la diminuzione delle esportazioni in termini congiunturali (-2,2%) riflette il calo delle vendite verso i mercati extra Ue (-6,3%), mentre quelle verso i mercati Ue (+1,1%) sono in crescita. Per le importazioni, il calo congiunturale (-0,6%) e’ riconducibile a una diminuzione degli acquisti dall’ area extra Ue (-3,6%), mentre si registra un aumento dell’ import dall’ area Ue (+1,5%). Nel corso del trimestre novembre 2015-gennaio 2016, l’aumento congiunturale delle esportazioni (+1,5%) e’ principalmente determinato dalla crescita delle vendite verso i paesi dell’area extra Ue (+2,5%). Nello stesso periodo, le importazioni registrano una diminuzione (-0,8%), da ascrivere all’ area extra Ue (-2,4%). La flessione tendenziale delle esportazioni (-3,5%) riflette il forte calo delle vendite verso Russia (-24,2%), paesi Mercosur (-18,8%), paesi Asean (-14,8%), Belgio (-12,5%) e Cina (-12,0%), mentre le vendite verso i Paesi Bassi (+15,0%) sono in forte crescita. La diminuzione tendenziale delle importazioni (-3,2%) risente della forte contrazione delle importazioni da Russia (-14,2%), paesi Opec (-12,6%) e Paesi Bassi (-10,4%).