In occasione del 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia, parte da Genova l’iniziativa “Floating Poems”, una performance creata dal poeta e difensore dei diritti umani Roberto Malini che ha ottenuto un seguito in tutto il mondo. A partire da quella data, una flotta di barche di carta su cui sono scritte o stampate poesie sul tema delle migrazioni e dei diritti umani salperanno dall’Italia, dalla Francia, dalla Romania, dal Brasile, dagli Stati Uniti, dall’Uganda e da altre nazioni. “Le istituzioni sono sorde alla tragedia che colpisce migranti e profughi,” spiega Roberto Malini, “come dimostra il recente accordo dell’Unione europea con la Turchia, che legittima di fatto la pratica dei respingimenti collettivi, condannata dalle carte internazionali che tutelano i diritti umani. Chi fugge da crisi umanitarie non ha tutela né durante i cosiddetti ‘viaggi della speranza’ né all’arrivo in paesi che si dicono civili e accoglienti, ma lo sono solo a parole. Migliaia di migranti perdono la vita solo perché non hanno alcun sostegno durante i loro spostamenti: si investe in operazioni di respingimento, ma non esistono ancora procedure moderne ed efficienti di soccorso in mare. Né i governi né l’Unione europea ascoltano i difensori dei diritti umani, ma solo le associazioni scelte dalle stesse istituzioni, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui Difensori dei Diritti Umani. E’ una complicità alla base di speculazioni, sprechi e – di conseguenza – dolore e morte per i rifugiati. I poeti e la società civile si pongono a fianco di coloro che migrano nella speranza di sopravvivere con le loro famiglie. Le prime “poesie galleggianti” sono già partite dal Porto Antico di Genova: alcune foto sono visibili nella pagina Facebook “Floating Poems”. Ne seguiranno tante altre, da città di tutto il mondo, e chiederanno ai potenti di interrompere la persecuzione di migranti e profughi, le pratiche di respingimento (camuffate da politiche a difesa dei rifugiati), l’indifferenza e la xenofobia di fronte ai drammi che funestano le rotte delle migrazioni. Siamo tanti e saremo sempre di più, con una flotta di parole vere e potenti che chiedono giustizia. Il 21 marzo non è solo la Giornata Mondiale della Poesia, ma anche quella contro l’intolleranza e la discriminazione razziale: una data ideale per avviare questa azione poetica e civile internazionale”. La pagina Facebook “Floating Poems” spiega i fini delle poesie in forma di barche: "Per non dimenticare i profughi che hanno perso la vita a causa dell’indifferenza e della xenofobia. Per mantenere viva l’attenzione del mondo sul dramma dei migranti che fuggono da persecuzioni, crisi umanitarie, fame e povertà”. Le prime adesioni all’iniziativa vengono da poeti e attivisti conosciuti e stimati in tutto il mondo fra cui, oltre a Roberto Malini, Michael Rothenberg, Terri Carrion, Dario Picciau, Glenys Robinson, Steed Gamero, Fabio Patronelli, Adriano e Alessandra Petreca Dini, Mario Morales Molfino, Amina Di Munno, Georges Alexandre, Nicholas Kilmarx, Elisa Amadori Brigida, Patrick Leuben Mukajanga, Hamdi al-Azazy. Gli organizzatori invitano poeti, artisti e difensori dei diritti umani di tutto il mondo a creare barche di carta con le loro poesie e i loro messaggi e di affidarle al mare, in ricordo dei martiri delle migrazioni e chiedendo giustizia per i migranti e i profughi di oggi e di domani. Le poesie che si avventureranno in mare per dire no alla persecuzione dei migranti, entreranno a far parte successivamente dell’antologia “Floating Poems” (Lavinia Dickinson Editore, Genova).